Con la banda larga è possibile inviare dati a mezzo cavo o radio in quantità molto maggiore e a velocità superiore rispetto alla narrowband, quella per intenderci che usiamo attualmente nel nostro paese. Per una capacità di trasmissione che va dai 30 ai 100 mbit (megabit per secondo) nella rete di accesso fino all’utente, tipica delle reti di nuova generazione, si parla comunemente di banda “ultralarga”. E’ il caso del tipo di broadband che il premier Matteo Renzi ha detto di voler realizzare in tutto il Paese entro il 2024. Per fare un esempio, per il download di un film ad altissima definizione, girato in 4k, pesante 160 Gb, avremmo impiegato 60 ore con un modem di vecchia generazione, mentre con la fibra a banda ultralarga a 30Mbit occorrerebbero meno di 20 minuti.
La banda larga da realizzare a 30 mega sarebbe quella assicurata dalla connessione tramite fibre ottiche. In Italia le zone non coperte da fibra ottica hanno ancora una rete in doppino in rame completata intorno agli anni ’60 costosissima da manutenere e ormai obsoleta rispetto anche a tablet e smartfhone di ultimissima generazione. In questo caso i costi della costruzione o ammodernamento delle centrali telefoniche cablate in fibra ottica andrebbero a sostituire quelli della manutenzione dei doppini in rame, considerando anche che la fibra ottica non richiede manutenzione e in caso di interventi tecnici ha tempi di lavorazione molto più rapidi