Bufera di maestrale nel Ponte del 25 Aprile al Sud: raffiche di oltre 120 km/h a Linosa

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Lo scorso fine settimana, fra le giornate di domenica 24 e lunedì 25 Aprile, le nostre regioni più meridionali, assieme alle due Isole maggiori, sono state investite da forti e burrascosi venti dai quadranti nord-occidentali, con raffiche localmente molto intensa, che hanno lambito la soglia dei 90-100 km/h. Specie in mare aperto e nei punti maggiormente esposti delle Isole minori. Difatti, già a partire dalle giornate di sabato 23 e domenica 24 Aprile, l’afflusso di aria sempre più fredda dalla valle del Rodano ha originato un rapido incremento della pressione atmosferica fra la Spagna e i mari ad ovest della Sardegna. Nel corso della giornata di domenica l’aumento dei valori di geopotenziale in quota e del campo barico nei bassi strati ha inspessito il “gradiente barico orizzontale” fra la Spagna e i mari italiani, rafforzando ulteriormente la ventilazione da NO e O-NO che di conseguenza ha oltrepassato la soglia d’attenzione fra mar di Sardegna, Canale di Sardegna e basso Tirreno.

Mareggiata sulla SardegnaL’ingresso dell’aria fredda, dalla porta del Rodano, ha favorito lo sviluppo di un minimo depressionario relativo, sottovento all’Appennino, sul Golfo Ligure, con valori stimati attorno i 999-998 hpa. Nel corso della giornata di domenica 24 Aprile questa minimo depressionario relativo, spostandosi molto lentamente verso le coste albanesi, si è contrapposto con il promontorio anticiclonico oceanico, con massimi barici di oltre i 1030 hpa posizionati in pieno Atlantico. La presenza di quest’anticiclone sull’Atlantico settentrionale, con massimi barici superiori ai 1030 hpa, ha prodotto un significativo divario barico con il bacino centrale del mar Mediterraneo, generando un consistente “gradiente barico orizzontale” che dalle Baleari si estenderà fino all’Italia meridionale e ai vicini Balcani.

mare maestraleIl “gradiente barico orizzontale”, frutto del consistente divario barico fra il minimo depressionario relativo, in lenta evoluzione verso l’Albania e i Balcani meridionali, e il promontorio anticiclonico azzorriano esteso con i propri elementi principali sul nord Atlantico, ha generato un intenso flusso nord-occidentale che dalla Francia meridionale si è dipanato con forza sul Mediterraneo centro-occidentale, attraverso la valle del Rodano. Il “gradiente barico orizzontale” (differenze di pressioni) che si viene a determinare lungo i margini delle due contrapposte figure bariche (appena menzionate) dà origine al “mistral” che è costretto ad incanalarsi lungo la Valle del Rodano per sfondare sul “mare Nostrum” con forti venti, da N-NO e NO, diretti verso la Sardegna, il mar Tirreno e i Canali attorno le isole maggiori.

venti 11Data la presenza di un “gradiente barico orizzontale” abbastanza fitto, specie fra mar di Corsica e mar di Sardegna, i venti di “mistral” che dal Rodano si sono estesi sui mari che circondano la Sardegna dando origine a intense correnti da NO che dalla tarda serata di domenica hanno raggiunto l’intensità di burrasca forte, fra mar di Corsica, mar di Sardegna, per propagarsi al Canale di Sardegna, fino alle coste occidentali e meridionali dell’omonima isola, che verranno spazzate da forti raffiche da O-NO e NO, capaci di raggiungere picchi di oltre i 70-80 km/h, localmente anche i 90-100 km/h nei punti maggiormente esposti della costa sarda.

swh_H_web_30La stazione di Capo Carbonara, ubicata sull’estrema punta sud-orientale dell’Isola, in uno dei punti maggiormente esposti alla ventilazione occidentale, nella fase di massima intensità della burrasca, ha registrato una raffica di picco di ben 63 nodi da Ovest, circa 117 km/h. Nel corso del pomeriggio di lunedì 25 Aprile la ventilazione da O-NO e NO, dopo aver investito il Canale di Sardegna e le coste tunisine settentrionali, si propagata al Canale di Sicilia, alla Sicilia e al medio-basso Tirreno, con sostenuti venti da O-NO e NO, che hanno toccato punte di oltre 70-80 km/h in mare aperto e nei settori costieri esposti della Sicilia settentrionale.

wind10m_H_web_36Localmente, come sul settore più orientale del medio-basso Tirreno, nel tratto antistante le coste della Campania e della Calabria, il rapido sfondamento dell’aria fredda verso la Sicilia e lo Ionio, ha prodotto vere e proprie bufere di vento, da O-NO e NO, con venti molto intensi che hanno superato i 90-100 km/h. Su tutti spiccano i 56 nodi da NO toccati sull’isola di Ponza, quasi 104 km/h, mentre sul Canale di Sicilia picchi di oltre 120 km/h sono stati registrati da una stazione meteorologica privata presente sull’isola di Linosa. L’irrompere dei forti venti di maestrale, fra mar di Corsica, mar di Sardegna, Canale di Sardegna e Canale di Sicilia, ha causato un rapido aumento del moto ondoso su tutti questi bacini, che da molto mossi sono divenuti agitati, fino a localmente molto agitati, con onde che hanno raggiunto altezze di circa 4-5 metri in mare aperto.

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