Cambiamenti climatici e Salute: una manciata di semi può salvare il mondo

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Il mercato mondiale del seme è oggi nelle mani di 10 grosse aziende che ne detengono il monopolio. Questo limita la sovranità alimentare, impoverisce le tasche degli agricoltori, sempre più soggetti a regole dettate dalle multinazionali; condiziona le scelte dei contadini su quello che possono seminare, danneggia la salute dei consumatori, sempre più affetti da allergie e intolleranze; inquina l’ambiente, per l’estremo uso di fitofarmaci; esaspera i cambiamenti climatici. C’è solo una strada per sfuggire a tutto ciò: coltivare biodiversità.

In occasione della Giornata mondiale della Salute che si celebra il prossimo 7 aprile, l’AIAB, l’Associazione italiana per l’Agricoltura biologica, presenta domani in Senato la sua campagna “ColtiviAMO BIOdiversità – bene comune”, a tutela della biodiversità, del suolo e della sovranità alimentare. “Coltivare la biodiversità – dice Susanna Cenni, prima firmataria della legge sulla biodiversità – significa soprattutto rafforzare la competitività del nostro Paese, ma anche promuovere sistemi economici locali costruiti attorno al valore del cibo e della varietà dei semi e della colture. Un percorso che il nostro Paese ha iniziato con il piede giusto anche approvando la legge sulla biodiversità agraria e alimentare. Un testo in cui ci occupiamo di semi, di varietà e di razze, perché da qui passa il futuro della difesa dell’ambiente, del suolo, del paesaggio e la salvaguardia della salute. Con la legge abbiamo dato vita a un sistema nazionale di tutela e valorizzazione della biodiversità agraria e alimentare, che prevede l’istituzione dell’anagrafe nazionale e di una rete di soggetti, di dati, di competenze e saperi  a sostegno della varietà dell’offerta agricola e alimentare. Questo significa anche tutelare il libero scambio dei semi tra gli agricoltori e consentire l’accesso al mercato delle sementi tradizionali, snellendo la burocrazia e sancendo la libertà dei piccoli coltivatori di crescere e utilizzare le proprie sementi”.

biodiversità“Il tema della biodiversità è diventato centrale anche nelle politiche e nelle strategie internazionali ed europee. Non è per addetti ai lavori, ricercatori o integralisti dell’ambiente, ma è questione vitale, per noi e per il futuro delle prossime generazioni”. Lo afferma Leana Pignedoli, vicepresidente della commissione Agricoltura a Palazzo Madama e relatrice del provvedimento. “Il ddl sulla biodiversità – continua – contiene una serie di misure per tutelare e valorizzare la biodiversità agricola e alimentare, con lo scopo di definire un quadro normativo di riferimento unico per le attività in questi settori già avviate dallo Stato e dalle regioni’. L’omologazione dei semi e la loro appartenenza a poche multinazionali è uno dei maggiori attentati alla salute del pianeta e delle persone.  Anche perché molte multinazionali che hanno il monopolio sui semi detengono anche il monopolio sui pesticidi.

“L’importanza di mantenere la biodiversità è indiscussa e fondamentale per un sistema alimentare sano e libero”. Lo dice la Senatrice Laura Fattori, vicepresidente della commissione Agricoltura del Senato, tra i relatori della conferenza stampa. “Ogm e nuove tecnologie per l’agricoltura, da parte delle multinazionali produttrici,  stanno invece portando a una tendenza di privatizzazione di madre natura. Chi controlla la catena alimentare, controlla l’essere umano. Anche per questo dobbiamo spingere sulla biodiversità, per il mantenimento della sovranità e della democrazia alimentare”. La ricerca ha inoltre cominciato a vedere che l’aumento della frequenza di molte intolleranze, ma anche di malattie come il diabete e vari tipi di tumori, è associata alla crescente uniformità del cibo. “ I grani antichi – dice Maria Pia Angellotti, dietista dell’Azienda Ospedaliera di Perugia – rivestono grande importanza nell’alimentazione umana anche per il ruolo che rivestono nella prevenzione delle malattie croniche non trasmissibili”. La dietista approfondirà questa tematica durante la conferenza stampa.

parcobiodiversita2E’ inoltre dimostrato che la perdita di biodiversità contribuisce all’insicurezza alimentare ed energetica, aumenta la vulnerabilità dei sistemi ai disastri naturali, diminuisce il livello della salute all’interno delle comunità, riduce la disponibilità e la qualità delle risorse alimentari e idriche, impoverisce le tradizioni culturali. La biodiversità dunque è un bene comune e come tale va custodita, coltivata e tutelata attraverso  le pratiche agronomiche proprie dell’agricoltura biologica e biodinamica e lavorando sui semi del futuro. E proprio qui sta la scommessa di AIAB che ha lanciato la campagnaColtiviAMO BIOdiversità – bene comune’, a tutela della biodiversità, del suolo e della sovranità alimentare, un grido di allarme e insieme di riscossa, per richiamare l’attenzione su un tema di vitale importanza.

“E’ proprio vero – ha detto Vincenzo Vizioli, presidente di AIAB – che una manciata di semi può salvare il mondo e noi di AIAB, vogliamo dare il nostro reale contributo in questa direzione. Scopo della campagna è, infatti, quello di recuperare, diffondere e coltivare biodiversità, tramite la disseminazione di miscugli di semi provenienti da incroci e raccolte, anche di varietà antiche, nelle aziende agricole biologiche e biodinamiche che vorranno partecipare e che diventeranno così custodi e moltiplicatori di semi. I contadini, tornando a essere custodi dei semi e vivendo in ambienti diversi, dove questi miscugli evolveranno in modo diverso, potranno selezionare, da questi stessi semi, varietà diverse. Questo avrà un grosso effetto positivo sull’aumento della biodiversità coltivata, sulla diversità del nostro cibo e sulla salute di tutti noi.” L’obiettivo è quello di contribuire alla conservazione e valorizzazione di risorse genetiche di cereali e altre specie, attivando una rete didattico-informativa a sostegno delle aziende coinvolte, per ridare ai contadini il  ruolo di garanti della biodiversità e la proprietà delle sementi.

biodiversitaCosì, AIAB e i suoi partner (Miscugli.it, Arcoiris e FIRAB, con la supervisione scientifica di Salvatore Ceccarelli) forniranno miscugli di semi di varie specie alle aziende biologiche, assistendole nella gestione e selezione evolutiva. Gli agricoltori diverranno custodi e produttori dei semi del futuro. La campagna lanciata da AIAB è aperta alla partecipazione di ogni cittadino che potrà, attraverso un contributo economico, diventare ‘custode di biodiversità’, affinché questi semi siano conservati nel tempo, evolvano adattandosi alle condizioni pedoclimatiche dell’ambiente di coltivazione, diventino una risorsa economica per le aziende, restino di proprietà dei contadini, vengano condivisi con altri agricoltori.

Il progetto è presente anche sulla piattaforma online di crowdfunding produzionidalbasso.com che supporterà la campagna nel raccogliere i fondi necessari alla realizzazione delle diverse fasi del progetto che durerà un anno. Per ogni donazione offerta, AIAB insieme a Eugea, ha previsto ricompense  per creare dei veri e propri habitat ecologici in miniatura, capaci di popolarsi di piante gentili e di insetti utili, contribuendo così alla salvaguardia della biodiversità dell’ecosistema.

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