“Sul progetto del distretto tecnologico della cultura è necessario voltare pagina, serve una nuova programmazione rispetto all’accordo di programma. Noi ci siamo, la Regione Lazio è pronta da tempo, anche con una cospicua quota di finanziamento, 20,7 milioni su 41,7 complessivi. I restanti 21 milioni sono di competenza del Miur”.
A dichiararlo Massimiliano Smeriglio, vicepresidente della Regione Lazio con delega alla Ricerca, in occasione del convegno organizzato dal Cnr con la collaborazione dagli Atenei statali del Lazio e della Confederazione nazionale dell`artigianato e della Piccola e media impresa (Cna) di Roma.
Il progetto di attivazione del Distretto tecnologico per i Beni culturali (Dtbc) della Regione Lazio, che coinvolge i cinque Atenei statali del Lazio -Università degli Studi di Roma “Tor Vergata”, Università degli Studi Roma Tre, Università degli Studi della Tuscia, Università degli Studi di Cassino e del Lazio Meridionale- la Cna di Roma e il Consiglio nazionale delle ricerche, è l’obiettivo perseguito.
“La Regione Lazio – ha aggiunto Smeriglio – ha fatto una scelta di campo in questi anni spostando quote di bilancio ordinario e provenienti dai fondi europei sui comparti della ricerca, della formazione, del diritto allo studio. Serve una rete sempre più forte tra istituzioni, università ed imprese. Al centro di qualsiasi strategia c’è la conoscenza e nel Lazio uno dei settori che fa la differenza è quello della cultura”.
Gli interventi riguarderanno la costruzione di un centro di eccellenza alta formazione, un macro intervento in 5 lotti corrispondenti a 5 siti/itinerari/monumenti per provincia relativi alla conservazione, al restauro e un centro di eccellenza tecnologica per lo spettacolo dal vivo.
Il presidente del Cnr, Massimo Inguscio ha invece detto:”E’ una giornata importante perchè a questo distretto partecipano ovviamente le industrie ma ora lo apriamo, insieme ai rettori del Lazio e non solo, un segno che indica come il Cnr fa totale e completa sinergia con il mondo universitario su un tema peraltro, quello dei beni culturali, dove il Cnr offre la sua multidisciplinarietà che è la stessa che si ritrova nel mondo universitario”.
Maria Sabrina Sarto, pro-rettore alle Infrastrutture e Strumenti per la Ricerca di eccellenza della Sapienza di Roma. ha invece dichiarato :si tratta “del concetto della ricerca al servizio del mondo imprenditoriale, al fine di supportare la crescita e lo sviluppo nel settore delle attività culturali della Regione Lazio”.