Si aspetta da diverso tempo, un sarcofago in grado di racchiudere le rovine della centrale nucleare di Chernobyl. Le scorie radioattive da confinare sono 440mila metri cubi, 15 volte il volume dei rifiuti nucleari ad alta radioattività. L’attuale sarcofago è in cattive condizioni e già nel 1997 era stato siglato un accordo per sostituirlo. Il nuovo sarcofago sarà alto 100 metri, lunga 162 e larga 257 e sarà piazzato sulla struttura esistente. La durata del sarcofago è di 100 anni. La Banca europea per la ricostruzione e lo sviluppo (Bers) ha quindi costituito il Chernobyl shelter fund e assunto la gestione amministrativa del piano. Secondo lo studio di Greenpeace ‘Chernobyl: 30 years later’ dal quale sono tratti questi dati, allo stato attuale “e’ inconcepibile che il reattore esploso possa mai convertito in un sistema ecologicamente sicuro e privo di rischi nel lungo termine”. L’impianto ha smesso di essere operativo il 15 operativo dicembre 200 con lo spegnimento dell’Unità 3. La societa’ di Stato ucraina che gestisce il complesso dal 2000 (Sse Chernobyl Npp) e’ quindi subentrata e l’impianto, non del tutto terminato, e’ entrato in attivita’ solo nel 2015. L’impianto per il trattamento dei rifiuti solidi commissionato alla tedesca Nukem e’ stato ultimato nel 2009, con tre anni e mezzo di ritardo sul previsto, ed e’ ancora nella fase di test e a luglio 2015 l’azienda stava ancora correggendo alcuni difetti. Un’area di stoccaggio di superficie per materiale a media e bassa attivita’ nei pressi del sito, completata nel 2007, a causa di alcuni difetti sta funzionando con un permesso temporaneo.