Questa mattina è stato effettuato il volo con un ETR42 della Guardia Costiera finalizzato ad individuare tramite un sistema di telerilevamento la presenza di coperture con amianto in alcune aree industriali del Friuli Venezia Giulia. L’indagine rientra nell’ambito di un accordo di collaborazione tra l’Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente (Arpa) e il Comando Generale del Corpo delle Capitanerie di Porto – Guardia Costiera (CGCCP-DM FVG). Per l’assessore regionale all’Ambiente Sara Vito “questa iniziativa si inserisce in un’ampia strategia che la Regione ha messo in atto per gestire il problema dell’amianto ancora presente in molti manufatti. La collaborazione tra Arpa e Guardia Costiera consentira’ d’avere, sebbene in forma ancora sperimentale, un quadro conoscitivo ancora piu’ preciso di quella che e’ la situazione attuale e permettera’, assieme alle altre attivita’ che stiamo gia’ realizzando, di dare sostanza al Piano Regionale dell’Amianto (PRA), che la Giunta regionale ha in programma di predisporre entro la fine del corrente anno“.
I sorvoli sono effettuati con un ETR42 appartenente al 3° Nucleo Aereo della Guardia Costiera, di stanza presso la Base aerea di Pescara-Fontanelle. “L’aeromobile – ha spiegato Fabio Poletto, capo reparto operativo della Direzione marittima di Trieste – e’ dotato di una sofisticata strumentazione che consente di rilevare tutti gli inquinanti presenti nel nostro mare e lungo le nostre coste, valutando quindi l’effettiva integrita’ ambientale“. Tra i sensori a disposizione anche un apparato per l’analisi nel campo del visibile e dell’infrarosso riflesso, medio e termico. Il sorvolo è stato pianificato dopo un’attenta valutazione. Per ottenere buone immagini, i voli devono essere effettuati nelle prime ore del mattino. Nella missione odierna l’ATR42 ha effettuato il sorvolo di tre fasce costiere. La prima fascia ha consentito di rilevare l’area industriale e portuale di Trieste, la seconda l’aria compresa tra Staranzano e Sistiana, mentre è stata rilevata anche una zona industriale e portuale di Monfalcone. In queste due prime fasce i sorvoli sono stati effettuati a circa 1.000 m di quota, rilevando superfici con una risoluzione di 1.1 m2. La terza fascia ha interessato tutta la Laguna di Marano e Grado.
In quest’ultima area il rilievo e’ stato effettuato a circa 1.500 m di quota con una risoluzione di 2.1 m2, sufficiente per rilevare le praterie di fanerogame (alghe) presenti nella laguna.