C’è preoccupazione per la presenza di gas e vapori causata dallo sversamento di petrolio avvenuto ieri sera intorno alle 19 alla Iplom, in località Fegino, nell’entroterra genovese. Un timore che riguarda la salute della popolazione “come dimostra la scelta di tenere chiusa la scuola, perché questi gas e vapori sono cancerogeni e al momento si avvertono a km di distanza. Si sta cercando di ridurli utilizzando gli schiumogeni. Ci auguriamo che l’esposizione delle persone sia minima e che il vento aiuti a trascinare via i vapori“, spiega all’Adnkronos, Santo Grammatico, presidente di Legambiente Liguria. Secondo i primi accertamenti, da una condotta del deposito Iplom sarebbe fuoriuscito del petrolio riversandosi nei rii Pianego e Fegino e da quest’ultimo nel Polcevera.
“Uno degli sversamenti più importanti della zona, peggiore di quello del 2012 – aggiunge Grammatico – lo sversamento è durato per parecchie ore, sono riusciti a interrompere il flusso solo stanotte all’una e adesso stanno cercando di contenere la massa oleosa che grazie all’intervento della Protezione Civile e dei Vigili del Fuoco, non ha raggiunto il mare“. C’è poi la questione ambientale, “perché quando parliamo di letti di fiumi e torrenti parliamo di falde acquifere, fauna e flora. Noi chiediamo che l’azienda garantisca un’operazione di bonifica“, conclude Grammatico sottolineando che alle 14 proprio l’azienda è convocata in una riunione con la Protezione Civile.