Herschel: la prima mappa ad alta risoluzione delle più spettacolari nubi molecolari della Via Lattea

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Continuano le sorprese di Herschel, nonostante la missione ESA sia ormai finita da circa quattro anni. Tale è infatti la miniera d’oro di dati dell’osservatorio spaziale dell’Universo infrarosso, che ancora oggi gli astronomi continuano a fare nuove scoperte grazie agli archivi di dati raccolti, spiega l’ASI.

L’ultima arriva dal team del progetto Hi-GAL (Herschel infrared Galactic Plane Survey), studio condotto da ASI eINAF, che ha recentemente permesso di realizzare la prima mappa ad alta risoluzione delle più spettacolari nubi molecolari della Via Lattea (se n’è parlato su ASI.it). Ora questa suggestiva panoramica delle regioni fredde della nostra galassia, ottenuta alle lunghezze d’onda del lontano infrarosso, si arricchisce di ulteriori spettacolari immagini. ESA ha infatti rilasciato un nuovo “catalogo”, che immortala il processo di formazione stellare visto a cinque lunghezze d’onda nello spettro dell’infrarosso e sub-millimetrico.

I risultati includono anche un insieme di informazioni preziose sulle fonti compatte che emergono dalla mappa, e che comprendono centinaia di migliaia di oggetti diversi. Si tratta degli “ingredienti” che formano tutte le fasi di gestazione stellare, dall’addensamento della materia fino alla formazione vera e propria di nuove stelle. Con oltre 900 ore totali di osservazione, equivalente a circa 40 giorni, Hi-GAL ha passato in rassegna una superficie spaziale di 800 metri quadri – il 2% dell’intero cielo. Le mappe realizzare coprono la parte interna della Via Lattea, verso il centro della nostra galassia così come si vedrebbe dalla parte del Sole (con longitudini galattiche tra +68º e -70º) Una seconda tornata di immagini, corrispondenti alla porzione di cielo rimanente, è prevista alla fine del 2016.

Queste mappe del cielo – commenta Sergio Molinari di IAPS/INAF e responsabile del progetto Hi-GAL – non sono semplicemente splendide dal punto di vista estetico. Rappresentano anche un ricchissimo database astronomico per studiare le diverse fasi di formassione stellare nella nostra galassia”.

Con questa nuova mappatura, basata sull’interpretazione dei dati prodotti dal satellite Herschel, si fa un ulteriore passo avanti nella comprensione dei meccanismi di formazione stellare”- dice Barbara Negri responsabile ASI dell’Esplorazione e Osservazione dell’Universo-. Questo risultato rappresenta un’ulteriore conferma delle ottime prestazioni scientifiche del satellite Herschel che ci ha fornito una notevole mole di dati da elaborare”.

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