Louise Brown è stata la prima bambina a venire al mondo grazie alla fecondazione assistita; mentre Shira è stata la prima bambina a nascere da una madre surrogata ma biologicamente figlia dei suoi genitori. Shira, il 13 aprile compierà 30 anni. Il caso di Shira all’epoca fu molto diverso da tanti altri. Shannon Boff era una casalinga di 22 anni, che donò il suo utero così da trasferirvi un embrione ricavato da ovociti e sperma. A Sandy, la madre biologica, era stato rimosso l’utero. Boff così non avrebbe avuto nessun legame genetico. Da allora tante cose sono cambiate e tanti Stati hanno autorizzato questa pratica. La spesa sembrerebbe variare dai 10.000 ai 40.000 euro.
La maternita’ surrogata e’ permessa, a patto che sia altruistica nel Regno Unito, in Olanda, Ungheria, Australia, Canada, e Islanda, mentre e’ autorizzata, dietro compenso, in Croazia, Danimarca, Lettonia, Cipro, Georgia, Israele, Sudafrica e Thailandia. Il percorso non è indolore. Infatti, le donne devono sottoporsi all’inseminazione e alle iniezioni di ormoni, oltre a prendere pillole a adottare un particolare stile di vita, oltre a non dimenticare l’aspetto psicologico. Circa gli effetti di questa scelta sui bambini invece, uno studio inglese del 2011 ha visto che i bambini di 7-10 anni, che già sapevano di essere figli di madre surrogata, erano indifferenti o avevano un atteggiamento positivo, grati del fatto che la loro madre fosse stata aiutata.