Le orchidee sono fiori bellissimi, spesso associati a paesaggi esotici o utilizzati per fare un regalo floreale particolarmente significativo. Chiunque ami camminare nelle nostre campagne e montagne, in primavera ed estate può incontrare questi splendidi fiori. Sul territorio italiano crescono infatti circa 150 specie di orchidee.
I loro colori vivaci sono uno dei meccanismi che si sono selezionati nel corso dell’evoluzione per attirare gli insetti impollinatori.
Alcune specie hanno fiori che simulano l’aspetto, l’odore, il colore della femmina dell’insetto impollinatore; il maschio, nel tentativo di accoppiarsi, si sporca con il polline che trasporterà poi su altri fiori.
I fiori impollinati producono una quantità enorme di semi piccolissimi con poche sostanze di riserva, che non riescono a germinare da sole, ma hanno bisogno di un microscopico fungo simbionte. Un fungo cioè che vive insieme alle orchidee e fornisce alla piantina appena germogliata l’acqua e i sali minerali di cui essa ha bisogno.
Questi funghi sono particolarmente sensibili alle alterazioni di suolo, aria, acqua, per cui la presenza delle orchidee è indice di buona qualità ambientale e di assenza di insetticidi. La fecondazione degli ovuli da parte del polline ha bisogno infatti degli insetti impollinatori, che sono ben più rari in presenza di sostanze insetticide. Anche l’eccessivo impoverimento in humus di un suolo porta alla distruzione dei funghi e quindi alla scomparsa delle orchidee.
Un’altra grave minaccia per le orchidee è la raccolta indiscriminata che ha condotto molte specie sull’orlo dell’estinzione. La famiglia delle Orchidacee è inclusa nelle liste di protezione a livello nazionale ed internazionale.
Lo sviluppo delle orchidee a partire dalla germinazione dei semi è molto lento. Può richiedere, a seconda delle specie, da 2 a 15 anni, ragione di più per evitare nel modo più assoluto di cogliere anche solo un fiore, che appassirà prima di arrivare a casa. Una bella foto dà più soddisfazione e dura indefinitamente.