Proseguono le attività di rimozione degli idrocarburi, in mare, sul Polcevera e nei rii Pianego e Fegino dopo la fuoriuscita di greggio dall’oleodotto Iplom di Busalla, nell’entroterra genovese. Si arriverà a oltre 800 tonnellate in serata, che si aggiungono alle 570 di ieri e alle 600 di lunedì, per un totale complessivo di circa 2000 tonnellate raccolte ad oggi, in linea con gli obiettivi fissati. Lo comunica l’azienda. Le attività procedono secondo il piano operativo previsto e con un ulteriore incremento di mezzi e personale coinvolti. In particolare: prosegue l’aspirazione nei punti esistenti di captazione con incremento del numero di autospurghi esistenti, al fine di diminuire i tempi di carico scarico del prodotto aspirato e incrementare i punti di captazione. Sono all’opera 45 operatori e vengono impiegati 29 spurghi e 13 bilici (ieri: 15 operatori, 15 spurghi e 4 bilici).sul rio Fegino sono in corso di rimozione gli idrocarburi – da monte a valle – tramite idrolavaggio ad alta pressione e aspirazione dei reflui prodotti in briglia di contenimento realizzata a valle. Sono stati ampliati i depositi temporanei di rifiuti all’interno del deposito Iplom di Fegino. E stato incrementato il numero dei battelli disinquinanti. Nel pomeriggio sono state utilizzate 5 unità, un ulteriore battello è previsto entro la serata. Nel frattempo per rendere più efficaci gli interventi, le attività marine sono passate sotto il controllo del consorzio Castalia, specializzato nelle attività marittime, nell’antinquinamento marino e nel pronto intervento, mentre quelle a terra sono coordinate da Belfor, multinazionale esperta negli interventi in casi di emergenza a seguito di sinistri, che gestisce anche il pallone aerostatico che sta effettuando rilevamenti alla foce del Polcevera.