“Deve ancora cominciare la partita della individuazione delle responsabilita’. Il territorio e la popolazione, quella di Fegino in particolare, dovranno essere risarciti del danno subito. Il Comune, gia’ impegnato in un serio lavoro di messa in sicurezza del Rio Fegino sotto il profilo idraulico, e’ pronto ad utilizzare tutti gli strumenti giuridici a sua disposizione per ottenere giustizia“. A scriverlo è il sindaco di Genova, Marco Doria, sulla propria pagina Facebook. “Il disastro causato dallo sversamento di petrolio dalle condutture della Iplom a Fegino e quindi nel Polcevera richiede una reazione ferma e decisa da parte di tutti. Innanzi tutto per un intervento efficace di limitazione del danno che veda impegnati mezzi e uomini in misura adeguata“.
“Prendiamo atto del lavoro fatto in queste ore, ma non è ancora abbastanza quindi chiediamo di non abbassare assolutamente la guardia e di fare uno sforzo ulteriore anche in vista del peggioramento delle condizioni meteo“, dichiara indanto il presidente della Regione Liguria, Giovanni Toti e l’assessore regionale all’Ambiente e alla Protezione civile, Giacomo Giampedrone dopo il vertice che si è svolto in Prefettura sull’emergenza petrolio a Genova. “La Regione Liguria è a disposizione del Comune di Genova e del sindaco Doria per tutti i provvedimenti che vorrà adottare in qualità di massima autorità sanitaria – hanno aggiunto Toti e Giampedrone – e siamo pronti a fare tutto quanto è possibile in termini di Protezione Civile Regionale che comunque si sta attrezzando con piani di supporto se si dovessero presentare ulteriori criticità. Siamo anche pronti ad avanzare nuove richieste al Governo di ulteriori uomini e mezzi speciali, come già avvenuto nei giorni scorsi. Sollecitiamo inoltre che arrivi al più presto l’autorizzazione dell’Enac, l’Ente nazionale di controllo aereo, per poter utilizzare il pallone aerostatico per il monitoraggio continuo delle principali chiazze ormai disperse in mare, un fondamentale strumento di prevenzione per rafforzare l’efficacia dell’azione delle panne di assorbimento e evitare così il deposito del greggio sulle spiagge“.
Intanto va avanti il monitoraggio di Arpal su aria e mare a cui oggi si è aggiunto il campionamento presso la spiaggia di Pegli dove si sono verificati alcuni depositi di petrolio.