Petrolio Genova, i residenti: “abbiamo problemi di respirazione e miasmi, siamo preoccupati per i bambini”

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Abbiamo chiesto alcune spiegazioni sui lavori, abbiamo visto che giravano la terra, il sindaco ci ha spiegato che è per evitare che quanto c’era ancora sopra venga portato via da ulteriori piogge ma la bonifica verrà fatta in altro modo. Abbiamo chiesto informazioni sulla salute, sui dati epidemiologici, ci ha detto che cercherà di portarceli“. Così a LaPresse una residente nei pressi del luogo dell’incidente del torrente Polcevera, a Genova, dove ieri ha ceduto una diga di contenimento del petrolio.

Noi siamo preoccupati – rimarca – sappiamo che questi dati epidemiologici non sono così belli rispetto a quello che sono mortalità, malattie. Ci hanno spiegato come sono stati fatti gli interventi, i primi sono stati fatti nel Polcevera perché hanno cercato che la marea arrivasse in mare, ci hanno dato delle indicazioni tecniche e ascoltato le nostre rimostranze“.

L’azienda non può continuare a rimanere in questo tessuto urbano perché ha fatto capire che la sicurezza non c’è. Siamo preoccupati per quello e speriamo che gli interventi siano fatti velocemente. Il nostro problema più grosso è quella della respirazione, dei miasmi, siamo preoccupati soprattutto per i bambini. Ci ha detto che ci vorranno sei settimane, vediamo”.

Inanto i mezzi antinquinamento di Castalia giunti ieri da Livorno e Civitavecchia stanno aggredendo piccole chiazze di materiale iridescente che si trovano ancora a 8 miglia dalla costa tra Arenzano, Cogoleto e Varazze. Tra Savona e Imperia invece restano solo due aree di iridescenza lunghe circa 2 miglia che, secondo gli esperti, potrebbero dissolversi già in giornata. Intanto è stato revocato, ma solo per il Savonese, lo stato di emergenza locale proclamato dalla capitaneria di porto. La Guardia Costiera effettuerà in mattinata un sorvolo dell’area interessata, da GENOVA a Imperia, per monitorare la situazione.

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