Infermiera killer, il figlio di una vittima: “Le fece un’iniezione e mi disse ‘Almeno così dorme'”

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Mi ha guardato negli occhi, mi ha detto: almeno così dorme. Aveva l’aria scocciata, di chi fa una cosa controvoglia, più in fretta possibile. E’ andata da mia madre, le ha fatto quell’iniezione così in fretta e così bruscamente che le ho detto: ‘Ma faccia piano, è una donna anziana’. In poco tempo mia madre è morta“. Così Francesco Valli, figlio di Marcella Ferri, una delle sospette vittime dell’infermiera killer di Piombino, in una intervista alla Stampa. E aggiunge: “Mi sono reso conto che qualcosa non era andata per il verso giusto. Non sono un medico, ma già mi sembra poco professionale fare un’iniezione in quel modo. Però è stato tutto il contesto a insospettirmi. So che mia madre era anziana, aveva 87 anni, ma stava bene. Poi è arrivata quell’infermiera, che ho riconosciuto dalle fotografie dei carabinieri, e le ha fatto un’endovenosa, ho avuto la percezione che stesse male. Sono andato da un medico in un’altra stanza a chiedere di venire a controllarla, lui mi ha risposto malamente: ‘Vedo tutto dai monitor, non ce n’è bisogno’. Ma cosa gli sarebbe costato? Invece tutti mi hanno tranquillizzato, mi hanno detto di non essere ansioso e di andarmene a casa. Invece ho aperto la porta del mio appartamento, non ho fatto in tempo a sedermi che è squillato subito il telefono. Era l’ospedale, mi hanno detto: torni subito qui, sua madre è peggiorata, poi per giorni ho chiesto a tutti di dirmi perché mia madre era morta. Nessuno mi ha dato uno straccio di spiegazione. Tutti stavano in silenzio, ho assistito all’iniezione nel braccio di mia madre di un liquido trasparente da parte di quell’infermiera, mi ha detto che l’avrebbe fatta dormire. Sono convinto di esser stato testimone del gesto costato la vita a mia madre“.

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