Processo di “frontolisi” sui mari italiani, quando l’anticiclone “mangia” i resti di una perturbazione

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Quando una perturbazione atlantica si trova ad impattare contro un anticiclone particolarmente robusto, in fase di ulteriore consolidamento, c’è poco da fare. Difatti, come evidenziato pure dalle ultime animazioni satellitari, i resti del sistema frontale collegato al “CUT-OFF”, che dalle Baleari sta scivolando verso le coste tunisine e il Canale di Sicilia, si è trovato a scorrere in una vasta area caratterizzata da valori barici e di geopotenziale in quota piuttosto elevati. Entrando nel territorio dell’anticiclone di blocco sub-tropicale, che dalla costa egiziana si allunga fino alla Polonia e alla costa baltica, il sistema frontale di origine atlantica, facente capo al “CUT-OFF” ormai sulla Tunisia, è entrato in un ambiente “termicamente” molto ostile, pieno di insidie.

CNMC_MET_201604021330_ITALIA_PNEF@@@@_@@@@@@@@@@@@_@@@_000_@@@@Ogni qual volta che una depressione o una perturbazione si imbatte in un ampio blocco anticiclonico, caratterizzato da un cuore molto caldo a tutte le quote, i parametri frontali di questa tendono rapidamente ad indebolirsi, fino al completo sfaldamento della stessa perturbazione. Ovvero la perturbazione in questione va in “frontolisi”, fino a sparire del tutto.

Il fenomeno della “frontolisi” avviene perché all’interno del regime anticiclonico la perturbazione incappa in vaste aree dove prevalgono moti discendenti, le famose “Subsidenze atmosferiche”, dove l’aria tende a comprimersi verso i bassi strati, seccandosi e scaldandosi sensibilmente per “compressione”.

Ciclone freddo sulla RussiaQuesti moti discendenti delle masse d’aria rappresentano un fattore che indebolisce ogni tipo di perturbazione, visto che le “Subsidenze” presenti all’interno della circolazione anticiclonica tendono ad inibire le correnti ascensionali e la nuvolosità, impedendo lo sviluppo di quelle nubi consistenti capaci di apportare precipitazioni degne di nota.

eur_fullDel resto i moti discendenti che caratterizzano l’imponente anticiclone di blocco comprimendo l’aria verso il basso la scaldano e la deumidificano sensibilmente, favorendo uno sfaldamento della nuvolosità. La copertura nuvolosa che caratterizza il fronte, a contatto con le prime “Subsidenze atmosferiche”, tende rapidamente a dissolversi mentre le precipitazioni si indeboliscono, fino a cessare del tutto. Poco dopo questa fase i resti della perturbazione o del sistema frontale vengono quasi del tutto assorbiti dal promontorio anticiclonico, il quale non risente di alcun tipo di variazione, né di carattere termico che barico.

In questo caso l’anticiclone di blocco sub-tropicale ha avuto il merito di mandare in “frontolisi”, proprio all’altezza dell’Italia e del mar Tirreno, l’ormai ex sistema frontale collegato al “CUT-OFF” che dalle Baleari è scivolato fin sulla Tunisia e il Canale di Sicilia, cominciando ad assorbirne i resti.

CNMC_MET_201604021300_MEDITE_PNEF@@@@_@@@@@@@@@@@@_@@@_000_@@@@La persistenza di questo promontorio anticiclonico, contraddistinto in quota da una notevole “avvezione di spessore” per il periodo e da un nucleo caldo fino alla media troposfera (500 hpa), nei prossimi giorni avrà il merito di mandare in “frontolisi” molti altri sistemi frontali provenienti dall’Atlantico, contribuendo a sfaldarli al traverso dell’Europa occidentale. Prima di scardinare una struttura anticiclonica così robusto molto probabilmente passeranno molti giorni, se non settimane.

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