Mentre il bacino centro-orientale del Mediterraneo continua ad essere da un promontorio anticiclonico sub-tropicale, alimentato lungo il suo bordo più occidentale da aria calda sub-tropicale continentale in risalita dall’entroterra desertico libico, nel corso delle prossime ore un nucleo di aria fredda, polare marittima continentalizzata, dalla Scandinavia, tramite il mar Baltico, si verserà fra i Paesi Baltici, la Polonia, l’Ucraina e la Bielorussia. Buona parte di quest’aria piuttosto fredda, caratterizzata da isoterme che raggiungono i -8°C a 850 hpa, scivolando verso sud-est tenderà ad invorticarsi, all’altezza dell’Ucraina più settentrionale, evolvendosi rapidamente in una profonda depressione extratropicale a carattere freddo che arrecherà condizioni di maltempo, con piogge, rovesci, nevicate fino a quote prossime al piano, e soprattutto venti intensi, fra la Bielorussia, l’Ucraina centro-orientale e il sud-ovest della Russia.
L’avvezione fredda di aria polare marittima continentalizzata sarà coadiuvata in quota dall’affondo di una stretta saccatura artica, riempita con aria piuttosto fredda polare marittima continentalizzata, verso l’Europa orientale. Questa saccatura, durante la serata odierna, venendo pressata da ovest dall’espansione dell’anticiclone sub-tropicale che distenderà le proprie propaggini più settentrionali in direzione della Germania, Danimarca, e Polonia, andrà in “stretching”.
Durante la fase di “stretching” della parte meridionale dell’asse di saccatura l’intenso “forcing” dinamico prodotto da questa creerà l’ambiente ideale per il rapido sviluppo di un importante processo ciclogenetico. Difatti, la saccatura scorrendo sopra una preesistenza zona “baroclina” nei bassi strati, sull’Ucraina centro-orientale, implicherà lo sviluppo di una ciclogenesi che tenderà a strutturarsi alle varie quote. Questo tipo di sviluppo può essere inteso anche secondo l’”IPV-thinking“.
L’effetto di innesco (“triggering”) della circolazione depressionaria avviene sempre ad opera di una ondulazione della tropopausa, dettata dall’affondo della saccatura artica, colma di aria molto fredda d’origine polare. Conseguentemente a questa prima azione di “forcing” l’avvezione calda ad est del minimo barico determinerà una anomalia di temperatura potenziale positiva, mentre ad ovest del minimo l’avvezione fredda determinerà una anomalia di temperatura potenziale negativa.
Lungo la linea di demarcazione tra le due avvezioni nei bassi strati si genererà una intensificazione della circolazione depressionaria che andrà quindi ad interagire in quota con l’anomalia positiva di vorticità potenziale. Quest’ultima, a sua volta, raggiungerà più facilmente la circolazione “baroclina” nei bassi strati, forzandola per una seconda volta. L’effetto sinergico della circolazione a due livelli determinerà una mutua amplificazione che si estenderà a tutta la colonna d’aria ed evolverà in una ciclogenesi strutturata nei medi e bassi strati.
Il ramo più meridionale della saccatura, entro la prossima serata, evolverà rapidamente in una profonda ciclogenesi, colma di aria molto fredda a tutte le quote, che determinerà una brusca fase d’instabilità, con piogge e rovesci sparsi fra Ucraina, Bielorussia e Russia sud-occidentale. La formazione di un intenso sistema frontale nei bassi strati, associato alla ciclogenesi, causerà fenomeni diffusi, anche a sfogo di rovescio o persino breve temporale fra la Bielorussia meridionale, l’estremo nord dell’Ucraina e gli Oblast’ della Russia sud-occidentale, dove i contrasti termici fra l’aria fredda in arrivo dalla Scandinavia e quella molto più mite e umida in risalita dal mar Nero saranno più che sufficienti per la nascita di isolate “Cellule temporalesche” sul settore post-frontale, come sulla linea del fronte freddo.
Al contempo lo scivolamento dell’aria fredda, di origine polare, che dal ramo occidentale della saccatura si inserirà all’interno della giovane depressione in fase di isolamento sull’Ucraina settentrionale, a ridosso dell’Oblast’ di Kharkiv, agevolerà l’ulteriore quanto rapido approfondimento, nei medi e bassi strati, della giovane circolazione depressionaria “baroclina”, piuttosto profonda, la quale presenterà un minimo barico nei bassi strati con valori inferiori ai 990 hpa.
Questa circolazione depressionaria a carattere freddo, nel corso della tarda nottata, tenderà a progredire in direzione del confine russo, nell’area ad est della città di Belgorod con un minimo profondo che scivolerà al di sotto dei 990 hpa. Il sensibile approfondimento di questa depressione a carattere freddo, oltre ad un calo termico, molto marcato, e ai rovesci di pioggia riuscirà a produrre anche venti molto forti, oltre la soglia d’attenzione, che dalla prossima notte sferzeranno l’Ucraina e il l’intero mar d’Azov.
Questi forti venti, prevalentemente da NO e O-NO, si attiveranno nel corso della nottata e della prima mattinata di domani in gran parte del territorio ucraino e in seguito pure nel sud-ovest della Russia, a seguito dell’inspessimento dell’intenso “gradiente barico orizzontale” posizionato con i suoi massimi sull’ Ucraina centro-orientale, dove si approfondirà la ciclogenesi a carattere freddo, con un minimo barico al di sotto dei 990 hpa al suolo, che dall’Oblast di Kharkiv si allontanerà in direzione dell’Oblast’ russo di Belgorod, per poi risalire, nel corso della mattinata di domani, verso le pianure e i bassopiani della Russia centro-meridionale, a sud della regione del Volga.
La profonda depressione fredda, inoltre, in quota sarà supportata da una marcata anomalia della vorticità potenziale nella media troposfera. Quest’ultima contribuirà ad approfondire ulteriormente la circolazione ciclonica nel corso della giornata di domani, rendendola ancora più profonda. Ciò comporterà come prima conseguenza una compressione del “gradiente barico orizzontale” presente lungo il bordo occidentale e meridionale della circolazione depressionaria.
Processo che sarà ulteriormente enfatizzato anche dalla contemporanea espansione verso l’Europa centro-orientale del un promontorio anticiclonico sub-tropicale, che dal bacino centro-orientale del Mediterraneo si allungherà verso la Germania, la Danimarca e la Polonia. La notevole pressione esercitata da questa robusta figura anticiclonica, in fase di ulteriore espansione verso l’Europa centro-orientale, produrrà questo notevole infittimento di isobare, soprattutto fra l’Ucraina e il sud-ovest della Russia, con la conseguente accelerazione dei già intensi venti da NO e O-NO, che dal mar Baltico si fionderanno sulle pianure e i bassopiani di Bielorussia e Ucraina, dopo aver attraversato la Lettonia e la Lituania.
L’isolamento di un minimo così profondo, sotto i 990 hpa, determinerà venti burrascosi molto intensi, da NO e O-NO, con raffiche fino a 70-80 km/h in tutta l’Ucraina centro-orientale, sul mar d’Azov e dalla mattinata di domani pure sugli Oblast’ della Russia sud-occidentale, da Belgorod fino all’area di Samara, dove si genereranno intensi venti burrascosi da O-NO, Ovest e O-SO.
Lungo il settore post-frontale di questa profonda depressione extratropicale, in allontanamento verso le pianure meridionali del Volga, l’avvezione di aria fredda polare marittima continentalizzata, che farà da seguito al fronte freddo, oltre a determinare un marcato calo termico, con l’abbassamento della quota dello “zero termico”, fin sotto i 300-200 metri, farà in modo che le precipitazioni assumeranno prevalente carattere nevoso fino alla pianura. Specialmente fra il sud della Carelia, gli Oblast’ della Russia sud-occidentale e le pianure del Volga, soprattutto durante i rovesci. Entro il pomeriggio di domani la neve tornerà ad imbiancare molte città russe, fra cui pure la capitale Mosca e molte altre città della Russia occidentale e centrale, come Penza, Tambov e Kazan.