Nella mitologia greca era l’Anfesibena, il mitico serpente dagli occhi brillanti e con due teste, una a ogni estremità del corpo. Un’immagine non proprio confortante, certo. Eppure, in natura, il serpente a due teste esiste, e nel mondo ne sono presenti diversi esemplari. Innanzitutto, è bene specificare che non si tratta di un animale mostruoso degno di un film di fantascienza, piuttosto è il risultato della stessa dinamica attraverso la quale, nella razza umana, nascono i gemelli siamesi: un embrione, durante lo sviluppo, si divide in due embrioni gemelli che però non riescono a separarsi completamente, quindi le due metà restano unite. Come i gemelli siamesi, la probabilità di sopravvivenza di un serpente a due teste è abbastanza bassa e, soprattutto, dipende la punto in cui le due teste si separano e da quanti organi queste hanno in comune: più sono gli organi comuni, meno è probabile che l’animale sopravviva. Le due teste, infatti, ragionano in maniera autonoma e indipendente, inviando al corpo ognuna i propri comandi.
Questo animale, quando riesce a sopravvivere, conduce un’esistenza abbastanza difficile, influenzata dall’anomalia genetica. Il momento più complesso è ovviamente quello della caccia, in quanto le due teste finiscono spesso a combattere fra loro per inghiottire la preda. Inoltre, agendo i serpenti principalmente per mezzo dell’olfatto, qualora una delle due teste avverta l’odore della preda mentre viene inghiottita dall’altra, potrebbe decidere di attaccarla, cercando a sua volta di inghiottirla. Quest’attività comporta un dispiego di tempo molto più lungo rispetto a quello impiegato da un normale serpente, e ciò sottopone un bicefalo a un costante pericolo, rendendolo estremamente vulnerabile per gli altri predatori.
Anche la direzione da prendere può rivelarsi una decisione complicata: le due teste, ragionando individualmente, potrebbero voler prendere direzioni diverse, caratteristica che rende gli spostamenti lenti e disomogenei. Paradossalmente, è la cattività la situazione di vita ideale di un serpente a due teste: alcuni esemplari vissuti in cattività sono famosi proprio per la loro longevità. Celebre è il caso di Thelma e Louise, un serpente a due teste che è riuscito perfino a dare alla luce 15 figli naturali.
Aldilà del fascino e della curiosità che questi strani animali possono suscitare, è importante il contributo che possono offrire alla scienza, in particolare su come un corpo unico risponda a due sistemi nervosi indipendenti l’uno dall’altro, ampliando le ricerche sui problemi di sopravvivenza spesso incontrati dai gemelli siamesi.