Referendum Trivelle – Anche dal Consiglio di Stato arriva la conferma che non vi sarà nessun Election Day. La decisione arriva con un decreto monocratico del presidente della quarta sezione, Filippo Patroni Griffi. Per il Consiglio di Stato “le argomentazioni poste dal primo giudice a fondamento dell’ordinanza di rigetto impugnata – si legge nel decreto monocratico – appaiono non irragionevoli e idonee a resistere alle pur pregevoli argomentazioni contenute nell’atto di appello“. In più, “sotto il profilo del danno e del bilanciamento degli interessi coinvolti, nello stadio avanzato della procedura cui si è pervenuti, l’interesse concreto al tempestivo e corretto svolgimento della procedura referendaria, e cioè all’espressione del voto, vada considerato prevalente rispetto alla tutela degli interessi coinvolti, peraltro non tutti di segno univoco e attuali, mentre non appare rinvenibile il lamentato difetto di informazione del corpo elettorale“.
Il presidente della quarta sezione del Consiglio di Stato, inoltre, ha ritenuto che “è oggettivamente opinabile che il corpo elettorale, nella sua partecipazione al voto, possa essere influenzato o addirittura determinato dalla maggiore ‘comodità’ o dal corrispondente minor ‘sacrificio’ che deriverebbe dalla fissazione di un’unica data per le elezioni amministrative e per la consultazione referendaria (unicità di data certamente non vietata – come rilevano gli appellanti – ma nemmeno imposta dalla legge) e che comunque tale scelta, ponendosi come una di quelle astrattamente possibili, va rimessa all’Autorità preposta“.