Saper parlare una o più lingue straniere, soprattutto l’inglese, rappresenta un valore aggiunto nel mondo del lavoro italiano dove buona parte dell’economia si base sull’export. Che si tratti di ottenere una promozione interna oppure di un nuovo lavoro, poco importa, l’inglese gioca sempre più spesso un ruolo decisivo durante i colloqui di lavoro. In occasione della festa del lavoro, ABA English, accademia online d’inglese con oltre 8 milioni di alunni in tutto il mondo, ha deciso di condurre uno studio per analizzare il vero ruolo dell’inglese nel mondo del lavoro attuale.
Secondo la ricerca, nel 2016 il 61% degli italiani usa l’inglese sul posto di lavoro, a differenza di quanto si possa pensare però solo una minima parte degli intervistati lo parla con regolarità (13% spesso, 7% quotidianamente), mentre per il 41% si tratta ancora di un uso sporadico. Addirittura, in tempi di globalizzazione, ben il 39% degli intervistati ha dichiarato che non ha bisogno di usare questa lingua straniera sul posto di lavoro.
Richiesta ottima conoscenza dell’inglese
C’è da chiedersi se lo scarso utilizzo dell’inglese non sia dovuto a una mancata conoscenza della lingua. Infatti, sono gli stessi intervistati a dichiarare che le aziende sono sempre più esigenti in quanto a conoscenza della lingua perché vedono nell’inglese un fattore fondamentale per ampliare il numero di clienti e battere i concorrenti in un mercato sempre più competitivo e globalizzato. Così, il 90% degli italiani ammette che sul posto di lavoro gli viene richiesto un livello di inglese più alto rispetto al passato. E se la tendenza si conferma anche negli altri paesi in cui il sondaggio è stato realizzato – Brasile, Spagna, Francia, Messico – l’Italia è il paese con la percentuale più alta, seguita dall’80% del Messico.
L’inglese alla prova nei colloqui di lavoro
Secondo il recente sondaggio di ABA English, il 25% degli italiani ha dovuto sostenere un test di inglese in sede di colloquio almeno una volta nella vita (sempre 3%, a volte 4%, rare volte 18%). La percentuale è inferiore alla media globale del 31%, e tra i paesi presi in esame, solo la Francia fa peggio di noi. Qui il 79% degli intervistati non ha mai dovuto dimostrare la propria conoscenza linguistica durante un colloquio di lavoro.
La lingua più richiesta
Se nel mondo si parlano quasi 7000 lingue diverse, quali possono essere decisive nella ricerca di lavoro? In tutti i paesi analizzati, inclusa l’Italia, l’inglese è la lingua straniera più richiesta da parte delle aziende, segnalata dall’ 83% degli intervistati come la lingua più importante, contro una percentuale mondiale dell’80%. Solo il Messico, con l’88%, supera l’Italia, senza dubbio per la vicinanza geografica.
Ma se il vincitore si dava un po’ per scontato, è importante segnalare come la vicinanza geografica continui a giocare un ruolo chiave anche in Italia, dove lingue più tradizionali come francese e tedesco predominano rispetto alle più moderne cinese e portoghese.
Il lavoro, la principale ragione per studiare inglese
Gli italiani alla ricerca di un lavoro si adeguano alle necessità del mercato e di conseguenza segnalano come il lavoro sia la principale ragione che li spinge a studiare inglese (55% degli intervistati). Ovviamente si studia anche per poter comunicare nei propri viaggi all’estero (16%) o per il desiderio di conoscere una nuova cultura (14%). Il restante 15% adduce ragioni varie.
Gli italiani, popolo di studenti
L’importanza della lingua inglese oggigiorno è in crescita e gli italiani lo sanno. Per questo ben il 59% dichiara di dedicare almeno 2 ore o più alla settimana allo studio della lingua, contro il 41% di studenti che vi dedica meno di due ore settimanali.
Il sondaggio prende in esame anche il numero di anni dedicati all’apprendimento della lingua nei diversi paesi. Il 42% degli italiani studia inglese da più di tre anni, cercando di raggiungere il livello desiderato, tre punti al di sopra della media mondiale. Questa percentuale è identica in Spagna, mentre raggiunge il 51% tra i cugini francesi.
Il restante campione di intervistati si divide tra il 33% di chi lo studia da meno di un anno e il 25% da uno a tre anni.
Sembra che gli italiani siano coscienti dell’importanza di parlare inglese per raggiungere i propri obiettivi lavorativi. Ora grazie ad accademie come ABA English, che offre un metodo di apprendimento intuitivo basato sulla visione di cortometraggi esclusivi realizzati a New York e Londra, è ancora più facile raggiungere il livello di inglese necessario per il lavoro dei nostri sogni.
ABA English
ABA English – American & British Academy – è un’accademia online di inglese con oltre 8 milioni di alunni che possono accedere al corso indistintamente da dispositivi mobile e computer. La app di ABA English è stata premiata come Migliore App Educativa del 2015 (Best Educational App Award) ai prestigiosi Reimagine Education Awards, meglio noti come gli “Oscar dell’educazione”. Inoltre, la app è stata segnalata da Apple tra le migliori nuove App di App store in vari paesi. La sua metodologia unica basata sui principi del metodo naturale ricrea online il modo intuitivo e naturale in cui si impara la lingua materna attraverso l’uso di cortometraggi e altri materiali audiovisivi sviluppati per l’insegnamento dell’inglese, migliorando così l’esperienza dell’alunno da qualsiasi piattaforma.
Con sede a Barcellona, l’accademia vanta studenti da tutto il mondo e si caratterizza per il suo carattere multinazionale e multidisciplinare. ABA English è composta da un team di professionisti di 20 diverse nazionalità – tra gli altri Italia, Regno Unito, USA, Francia, Bulgaria, Spagna, Russia, Argentina e Messico – con esperienza in varie aree: filologia inglese, linguistica, insegnamento dell’inglese, e-learning, m-learning, tecnologie dell’informazione, sviluppo software, social media, e-commerce e management. Per maggiori informazioni visita il sito internet di ABA English o per le versioni mobile: App Store o GooglePlay.