Salute, assistenti sociali: l’autismo non è più un tabù

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“Alla vigilia della Giornata sulla consapevolezza dell’autismo, risuonano ancora più importanti le parole del Capo dello Stato che nel suo intervento al Quirinale, riferendosi alle persone con disabilità intellettive, ha ricordato che queste, come tutte le persone, hanno talenti e capacità che possono essere spese di più e meglio se trovano un contesto che sappia valorizzare ogni specificità mettendo in evidenza ciò che ognuno sa e ciò che ognuno sa fare con le sue peculiarità“: lo afferma Gianmario Gazzi, presidente del Consiglio nazionale degli Assistenti sociali. “Fino a pochi anni fa – dice ancora Gazzi – di questa patologia si parlava poco e anche quasi con un senso di imbarazzo se non addirittura di vergogna; le famiglie erano e si sentivano sole, la scienza non faceva quasi nessun passo in avanti. Ora il clima sembra davvero cambiato e l’autismo non è più un tabù. Di ciò dobbiamo dire grazie a quanti si sono battuti per uscire dal silenzio, per aver messo in moto quel senso collettivo di consapevolezza inimmaginabile fino a poco tempo fa. Il Parlamento si è mosso e ha legiferato; le istituzioni si stanno dimostrando sensibili; gli insegnanti hanno moltiplicato i loro sforzi, le associazioni di volontariato hanno colto e incanalato i fermenti positivi espressi dalla società. Per non citare gli assistenti sociali, sempre in prima linea nell’affrontare le difficoltà che – nella vita quotidiana – l’autismo può comportare, sostenendo le famiglie anche nel cercare di cogliere la ricchezza delle differenze“.

“Ora – conclude Gazzi – serve uno sforzo ulteriore: riuscire a rompere quei pregiudizi che ancora resistono e quei vecchi schemi mentali che ancora impediscono che quanti sono affetti da autismo siano considerati dal complesso della società civile cittadini a tutti gli effetti, uguali nella diversità e con il diritto di realizzare in pieno la loro vita“.

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