Secondo un recente studio, una dieta mediterranea ricca di cereali integrali, frutta, verdura, pesce e olio d’oliva consentirebbe alle persone dopo i 65 anni di età di vivere meglio. A certificarlo è il progetto NU-AGE coordinato dall’Università di Bologna. Lo studio ha analizzato 2.665 volontari. Di questi, 1296 godevano di buona salute ed erano anche autosufficienti e sono stati divisi tra un gruppo di controllo ed un gruppo a cui sarebbe stata somministrata la “dieta mediterranea rinforzata“. Dai risultati è emerso che il consumo di cereali integrali, verdure, pesce e acqua e la riduzione di bevande alcoliche, dolci e sale portano ad una diminuzione dei livelli di proteina C reattiva.
Non solo, vi è anche un miglioramento del profilo lipidico ed una riduzione della perdita di massa ossea tipica dell’età avanzata. “I risultati mostrano che la dieta mediterranea riduce i casi di infiammazione“, spiega Claudio Franceschi, docente alla Scuola di Medicina e Chirurgia dell’Alma Mater e coordinatore del progetto. “Tuttavia questo tipo di alimentazione puo’ anche avere effetti diversi sulla salute di uomini e donne nei diversi paesi europei“. I risultati mostrano che i processi che vengono modificati variano in base al genere, al paese di origine e residenza. Questo significa che è necessario personalizzare la dieta a seconda degli specifici fabbisogni nutrizionali, delle abitudini culturali e stile di vita.