Una panoramica della valle del Nilo a 815 km dalla Terra. È la spettacolare immagine scattata da Sentinel-3A, terzo satellite del programma Copernicus promosso dalla Commissione Europea e dall’ESA con il contributo dell’Agenzia spaziale italiana e spedito in orbita lo scorso 16 febbraio dalla base russa di Plesetsk a bordo di un lanciatore Rockot.
L’ASI aveva già mostrato le immagini catturate dal satellite appena due settimane dopo il lancio le isole Svalbard, in Norvegia. Qualche giorno dopo, il 3 marzo, ha scattato questa nuova fotografia, che mostra il delta del Nilo e le aree desertiche dell’Africa del nord e di parte del Medio Oriente. Spicca distintamente l’Egitto, culla di secoli di storia, con Il Cairo visibile al centro dell’immagine e poco più a est il Mar Rosso. Ancora, è possibile individuare Cipro, a nord nel Mar Mediterraneo, e parte di Creta nella zona più a sinistra della foto. Ma oltre a fornire una dettagliata panoramica geografica – spiega l’ASI – le immagini raccolte da Sentinel-3A permetteranno anche di misurare lo stato di salute del pianeta con un dettaglio senza precedenti. Il satellite è infatti dotato di un carico di strumenti capaci di misurare i cambi di temperatura delle acque di mari e oceani, e i risultati saranno utilizzati per la sicurezza marittima e costiera, il monitoraggio del clima, la prevenzione di catastrofi naturali. In particolare, le splendide immagini inviate da Sentinel 3A nelle sue settimane iniziali di attività sono state ottenute grazie allo strumento Ocean and Land Colour Instrument (OLCI), il primo a essere stato attivato, che misura i colori in 21 bande spettrali ed è integrato a un altimetro per misurare l’altezza dei fondali, quella delle onde e la velocità del vento sulla superficie marittima. Seccessivamente è entrato in gioco il radiometro del satellite, chiamato Sea and Land Surface Temperature Radiometer (SLSTR), che misura l’energia radiante proveniente dalla superficie terrestre in 9 bande spettrali differenti, comprese tra quelle visibili e l’infrarosso.
SLSTR migliora le capacità del suo “fratello maggiore”, l’Advanced Along-Track Scanning Radiometer (AATSR), che dal 2002 al 2012 ha operato a bordo del satellite dell’ESA Envisat. Le prestazioni della nuova sentinella permetteranno infatti di combinare dati nell’ambito ottico e in quello delle microonde con una precisione sempre maggiore, fornendo informazioni importantissime anche su aspetti più difficili da osservare come la vegetazione dei fondali marittimi. Obiettivo che rientra nella più generale missione del programma Copernicus (prima conosciuto come Global Monitoring for Environment and Security, o GMES), che punta allo sviluppo di un sistema satellitare indipendente per l’osservazione globale della Terra. È questo il più ambizioso programma GEOSS dell’ESA, che in totale punta a mandare in orbita una ventina di satelliti.
Oltre a Sentinel-3A, attualmente sono operative altre due sentinelle di Copernicus, Sentinel-1A e Sentinel-2A. Il primo satellite è stato lanciato il 3 aprile 2014 dalla base ESA di Kourou, in Guyana francese, a bordo di un vettore Soyuz. Sentinel-1A è progettato per effettuare il monitoraggio continuo delle condizioni meteorologiche e di illuminazione solare della terra e del mare e appartiene alla famiglia Sentinel-1, usata per l’osservazione radar. Sentinel-2A invece è entrato in orbita il 23 giugno 2015 come quinta missione di Vega, il lanciatore sviluppato da ASI ed ESA per il lancio di satelliti in orbita bassa. Fa parte del gruppo Sentinel-2, dedicato all’osservazione multi-spettrale, e i suoi dati (visione a colori dell’ambiente terrestre) saranno costantemente integrati con quelli raccolti da Sentinel-3A. E ben presto arriveranno nuovi rinforzi: il prossimo satellite a unirsi alla vigile squadra delle sentinelle sarà Sentinel-1B, il cui liftoff è previsto per il prossimo 22 aprile. Recentemente sbarcato all’aeroporto di Cayenne, in Guyana francese, Sentinel-1B si prepara a unirsi al suo gemello -1A già in orbita per fornire nuove immagini radar della superficie terrestre e del mare. Nel 2017 seguirà Sentinel-3B, che darà manforte a -3A per quanto riguarda il monitoraggio oceanografico. Il programma Copernicus prevede poi altre tre famiglie di sentinelle da sviluppare nei prossimi anni: i Sentinel-4, di tipo geostazionario, monitoreranno le componenti atmosferiche; i Sentinel-5, satelliti a bassa orbita, osserveranno la composizione chimica dell’atmosfera; i Sentinel-6 studieranno (come i Sentinel-3) le superfici dei mari e degli oceani a fini climatologici.
L’Agenzia Spaziale Europea sta già prendendo accordi per questi nuovi osservatori del nostro pianeta: è del febbraio scorso la firma del contratto stipulato con Thales Alenia Space (TAS) per la realizzazione di Sentinel-3C e -3D, che verranno mandati in orbita tra il 2020 e il 2021.