Stratford-upon-Avon in festa per William Shakespeare, nel 400° anniversario della morte

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Nato a Stratford on Avon il 23 aprile 1564, William Shakespeare è stato tra i maggiori poeti e il più alto drammaturgo inglese, componendo 36 opere teatrali che ancora oggi calcano i palcoscenici di tutto il mondo. Amico e protetto del conte di Southempton, lo scrittore si trasferì a Londra nel 1586 dove rappresentò i suoi primi lavori ai teatri Globe e Blackfriars. Morì nella sua città natale il 23 aprile del 1616.

Per il 400esimo anniversario della sua morte, Stratford-upon-Avon ha voluto fare le cose in grande, ed è pronta a festeggiare oggi in grande stile il suo più illustre rappresentante: almeno cinque miloni di persone visitano tutti gli anni l’affascinante città di 27.000 anime, nel cuore della campagna inglese, sulle romantiche sponde del fiume Avon. “Shakespeare è uno dei più grandi autori di tutti i tempi. Ha saputo rappresentare tutto il caleidoscopio delle emozioni umane attraverso i suoi personaggi. Re o contadino, ci fa vedere quello che significa essere un uomo“, ha spiegato all’Afp Paul Edmondson, direttore di ricerca presso l’associazione che curasulla casa natale del poeta a Henley Street. Gli attori più famosi del Paese (tra cui Judi Dench, Helen Mirren, Ian McKellen, Benedict Cumberbatch e Joseph Fiennes) saranno oggi al Royal Shakespeare Theatre per recitare le scene più popolari tratte dalle opere del drammaturgo, sotto gli occhi del principe Carlo, l’erede al trono britannico. Sono anche in programma una marcia fino alla sua tomba e dei fuochi d’artificio in questa giornata che sarà inoltre allietata da spettacoli da strada, danze e concerti. Inoltre oggi, 23 aprile, è San Giorgio, festa nazionale in Inghilterra.

LaPresse/PA
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Ad alcuni metri dal giardino della casa natale del drammaturgo, i turisti si ammassano per visitare la tomba nella chiesa della Santa Trinità e leggere l’epitaffio: “Amico mio, per l’amore di Gesù, astieniti dal rimuovere la polvere rinchiusa qui sotto. Benedetto colui che risparmia queste pietre e maledetto colui che sposta le mie ossa“. Secondo alcuni archeologi qualcuno avrebbe sfidato la maledizione: una radiografia della tomba ha rivelato una “strana alterazione nella zona in cui doveva trovarsi la testa, il che accredita la tesi che ad un certo punto qualcuno sia venuto a rubare il cranio di Shakespeare“. Fatto smentito dal reverendo Steve Bate: “Nessuno ha aperto la tomba e si continua a rispettare la volontà di Shakespeare di non voler essere disturbato. Non sappiamo quello che contiene e resterà un mistero“.

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