Svizzera: la flotta commerciale elvetica compie 75 anni

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Non tutti lo sanno, ma anche la Svizzera ha una propria flotta commerciale, malgrado sia un paese di montagne senza sbocchi sul mare. Una flotta che ora compie 75 anni: nel 1941, in piena seconda guerra mondiale, il governo elvetico creò infatti le basi giuridiche per far sì che le navi potessero battere bandiera rossocrociata. La prima a farlo fu il Calanda, un’imbarcazione che il 19 aprile 1941, nel porto di Savona, ammainò il vessillo panamense per issare quello elvetico. Dopo aver già sofferto per la mancanza di una propria flotta nella prima guerra mondiale, allo scoppio del secondo conflitto la Confederazione cercò il mondo di garantirsi al meglio approvvigionamenti e materie prime.

Per farlo il governo firmò a Londra un contratto con la società greca Rethymnis & Kulukundis, che garantiva l’uso di 15 navi a partire dalla primavera 1940 battenti una bandiera di uno stato allora neutrale. Ma nell’autunno dello stesso anno l’Italia invase la Grecia, chiudendo i suoi porti alle imbarcazioni di Atene. Intanto nell’Atlantico era in pieno atto la guerra sottomarina. Questo spinse Berna a legiferare: il governo incaricò il professore di Basilea Robert Haab di elaborare una legge marittima e il 9 aprile venne promulgato un decreto del governo. Curiosità: per rispettare le norme internazionali, la bandiera marina elvetica è rettangolare e non quadrata come quella “normale”. Le navi svizzere avevano – e hanno ancora – come porto di registrazione Basilea. Complessivamente furono 14 i cargo elvetici attivi durante la Seconda guerra mondiale.

navi commerciali svizzeraTre di essi non videro la fine del conflitto: il “Maloja” venne affondato per errore da aerei britannici il 7 settembre 1943 al largo della Corsica, mentre l'”Albula” e il “Generoso” furono sabotati nel 1944 nel porto di Marsiglia dai tedeschi in ritirata. Alla fine della guerra venne deciso di mantenere la flotta, regolata in seguito dalla legge federale del 1953 sulla navigazione marittima sotto bandiera svizzera. Oggi la marina commerciale elvetica si compone di 47 navi che possono trasportare un milione di tonnellate di merci. Sono gestite da sei società private, con sede a Renens, Nyon, Ginevra e Zurigo. Le imbarcazioni sono di proprietà privata, ma in caso di guerra o di crisi la Confederazione ha la facoltà di metterle al servizio dell’approvvigionamento economico del Paese. Responsabile della flotta è l’Ufficio svizzero della navigazione marittima (USNM).

Contrariamente al passato non ci sono però praticamente quasi più marinai svizzeri. I membri degli equipaggi provengono oggi per la maggior parte da Filippine, Ucraina, Sri Lanka o Croazia. La più grande azienda attiva nel ramo è la Suisse-Atlantique Société de Navigation Maritime S.A, che nella sua sede di Renens ( Canton Vallese) impiega 28 persone. Gestisce 16 navi e ne ha altre due in costruzione, ha spiegato all’ats il presidente Eric André. Come il resto del ramo, l’azienda soffre al momento per la debolezza dell’economia mondiale.

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