Sembrerebbe che Facebook e gli altri social network stiano diventando i principali mercati per le milizie attive in Libia. Questo è quanto emerge da una ricerca condotta dallo Small Arms Survey e dell’Armament Research Services (Ares). Secondo lo studio, gli scambi avvengono su gruppi chiusi su Facebook e Whatsapp, ma anche su Instagram e Telegram. Solo nell’ultimo anno, sono state individuate 1.346 compravendite illecite. E’ la maggior parte di queste è avvenuta online ed ha interessato non solo armi di piccolo taglio, ma anche mitragliatrici pesanti, lanciarazzi, lanciagranate, armi anticarro. Il mercato nero delle armi sembrerebbe essere aumentato dalla caduta del colonnello Gheddafi nel 2011. “Rimuoviamo questo tipo di contenuti – hanno spiegato da Facebook alla Cnn – non appena ce ne accorgiamo e incoraggiamo gli utenti a usare il link per le segnalazioni, in modo da poter controllare i contenuti rapidamente“.