Terremoto L’Aquila: “la città ce la sta facendo, ma servono 18 milioni di euro”

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L’Aquila ce la sta facendo bene ma servono i 18 milioni di euro, già concordati con il Governo e che vorrei fossero messi in un provvedimento, per fare il bilancio del 2016. Per il 2017 ci sarà bisogno di meno soldi e dal 2018 credo che riusciremo a camminare da soli o con cifre molto più modeste. Altrimenti rischiamo lo scioglimento dell’amministrazione comunale”. E’ quanto afferma il sindaco dell’Aquila Massimo Cialente che, intervistato dall’Adnkronos a pochi giorni dall’anniversario del terremoto dell’Aquila che si celebrerà il 6 aprile, ricorda con ”immenso dolore” le 309 persone che persero la vita 7 anni fa e l’immensa tragedia che colpì l’intera comunità aquilana, ”una comunità fortemente legata in cui ci conoscevamo quasi tutti”.

A distanza di 10/11 anni -continua Cialente- a L’Aquila si dovrebbe essere pressoché sistemato tutto con una ritardo nella ricostruzione pubblica che paga lo scotto delle normative sugli appalti pubblici (ricorsi al Tar, consigli di stato ecc.). Attualmente nel Comune dell’Aquila di famiglia sfollate (nuclei familiari) ne sono rimasti 3.269 a fronte degli oltre 21 mila del 1 gennaio 2010 quindi ci sono ancora 9 mila sfollati che aspettano il rientro nelle proprie abitazioni“. “Dal 1 gennaio del 2010 – tiene a sottolineare Cialente – sono rientrate nelle proprie case ben 50 mila persone. Per quanto riguarda le periferie la ricostruzione ha richiesto complessivamente contributi di oltre 2 miliardi e 391 milioni e la ricostruzione ormai è stata quasi completata”. Per quanto riguarda invece i centri storici, continua il sindaco dell’Aquila, ”I lavori sono partiti solo nel 2013 e quindi si va più a rilento anche a causa dei ritardi burocratici però si sta lavorando con progetti già finanziati per 2 miliardo e 300 milioni”, dice.

LaPresse
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La spesa complessiva per la ricostruzione privata spiega, “è stata fino ad oggi di 4 miliardi e e 410 milioni di euro. Per finire serviranno 3 miliardi di cui buona parte sono già stati stanziati dal Governo Renzi. Con le case popolari dell’Ater invece, stiamo andando ancora molto a rilento”. “Un altro problema importante -afferma Cialente- è quello del rilancio economico e produttivo dell’Aquila. Il terremoto purtroppo ha coinciso con una delle più grandi crisi economica dell’occidente e in questo senso siamo in grossissime difficoltà. Il 4% dei fondi li stiamo utilizzando per il rilancio economico, per contratti di sviluppo, investendo anche nel turismo. Inviterei gli imprenditori italiani a venire investire a L’Aquila perché qui ci sono le condizioni ambientali ideali, ci sono operai molto scolarizzati e la città si trova a soli 50 minuti dalla Capitale”. Tornando alla ricostruzione dell’Aquila il sindaco tiene a precisare ”Sin dal 2010 avevamo chiesto al parlamento regole stringenti, una ‘white list’ e liste preferenziali per i progettisti ma ad oggi non abbiamo ottenuto nulla. Grandi imprese italiane in sofferenza hanno fatto una campagna di raccolta commesse molto aggressiva e alcune sono fallite e quindi la ricostruzione di molti edifici si è bloccata proprio per la mancanza di regole”.

Anche quest’anno l’Aquila celebrerà le vittime del terremoto ‘‘a partire dal pomeriggio del 5 aprile – conclude Cialente- con una messa, un concerto e una grande fiaccolata che si svolgerà tutta la notte. Abbiamo invitato i vari sindaci e tanti rappresentanti delle istituzioni. Per il Governo dovrebbe partecipare il sottosegretario alla presidenza del consiglio Claudio De Vicenti” e, tra gli altri anche ‘‘il commissario straordinario di Roma Francesco Paolo Tronca”.

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