La ricostruzione sembrerebbe essersi sbloccata e oltre il 90% delle periferie è ormai pronta. “Stanno partendo i lavori per le frazioni“, dichiara Massimo Cialente, sindaco della città distrutta dal terremoto del 6 aprile 2009. “Siamo rallentati da un sovraccarico dei progetti che sono arrivati. Su questo “richiedemmo regole piu’ stringenti sulla ricostruzione privata. Ma il legislatore e’ stato molto pigro“, ha spiegato il sindaco. Non solo, domani sarà “in audizione alla commissione Ambiente del Senato, sono stato convocato, si sta discutendo sulla proposta di legge per l’istituzione di una commissione di indagine. Diro’ che siamo felicissimi ma anche che gli aquilani vogliono questa commissione che parta da prima del sisma, dal mese di febbraio, e che ricostruisca tutto, ogni aspetto, ogni responsabilita’ a cominciare da quelle che mi sono preso io“.
Il sindaco si dice “ottimista, stiamo investendo anche sul ciclo produttivo. Cosa lamento: lamento il problema che L’Aquila lamenta come il resto d’Italia: tempi burocratici lunghissimi, lentezza del trasferimento di soldi da ministero. Li aspettiamo dal 10 agosto del 2015. Sono soldi che gli aquilani hanno anticipato, soldi dei traslochi“, si parla di “12-14 milioni di euro. Questa e’ l’Italia, la ricostruzione pubblica e’ lentissima“. Questo “e’ un grande Paese, messo alla prova persone risponde, ma siamo organizzati malissimo“.