Il Giardino di Boboli è un parco storico di Firenze, situato sul retro di Palazzo Pitti. Tra i più grandi esempi di “giardino all’italiana”, questo meraviglioso museo all’aparto si estende su 45.000 mq, sino al Forte di Belvedere.
Cosa visitare al suo interno? L’Anfiteatro in cui campeggia il gigantesco obelisco egiziano che arriva da Luxor, collocato qui nel 1789; la Fontana di Nettuno, detta “del forcone” per la grande scultura di Stoldo Lorenzi raffigurante il dio del mare che impugna un tridente; l’imponente statua dell’Abbondanza, per cui il Giambologna si ispirò al volto di Giovanna d’Austria, moglie di Francesco I.
Dopo il Prato dell’Uccellare, imperdibile il Viottolone, viale bordato con cipressi e statue, utilizzato in passato come riparo per conversare e riposare con dame e musicisti, che conduce sino al Piazzale dell’Isolotto, con la Grande Fontana dell’Oceano, circondata da tre sculture raffiguranti i fiumi Nilo, Gange ed Eufrate, oltre a statue popolari (es. quella dei ragazzini che giocano) ed altre classiche (es. Perseo a cavallo che emerge dall’acqua). Spettacolare la Grotta Grande, detta Grotta del Buontalenti, vero capolavoro, in cui, fino al 1924, si trovavano anche i Prigioni, statue incompiute del Michelangelo.
La costruzione rappresenta tre ambienti che simulano una grotta con la presenza di stalattiti e spugne, è ornata di statue e di dipinti, tra cui una pregevole opera del Giambologna, Venere che esce dal bagno, e un tempo ospitava giochi d’acqua e una folta vegetazione. Proseguendo, l’originale Fontana del Bacchino, raffigurante il nano Morgante a cavallo di una tartaruga nei panni del dio Bacco; la testa bronzea di Igor Mitoray nel Prato dell’Uccellare, la settecentesca Kaffeehaus, una costruzione in stile rococò con un’originale cupola: qui venivano serviti caffè e cioccolata ai proprietari e ai loro ospiti ed è possibile salire sul punto più alto della costruzione per ammirare lo splendido panorama.
Il giardino di Boboli nacque come ideale proseguimento del cortile di Palazzo Pitti, acquistato nel 1550 da Eleonora di Toledo, moglie del duca Cosimo I de’ Medici, quando il suo primo proprietario, il banchiere Luca Pitti, dichiarò fallimento.Sono davvero tanti gli architetti che hanno fatto sì che il giardino diventasse com’è oggi tra cui spiccano i nomi di Niccolò Pericoli, detto il Tribolo, e del geniale Bernardo Buontalenti.Nell’immenso spazio verde, in cui architettura costruita e naturale si fondono, lungo i suoi affascinanti percorsi, tra statue antiche, spettacolari fontane e grotte misteriose, si riesce a cogliere tutto lo spirito della vita di corte, godendo di uno scenario eccezionale.