Un romanzo, uno storia, tanti amori e sullo sfondo la scoperta di un nettare dorato, dolce e profumato quanto i gigli. Questi i protagonisti comprimari de “Il sogno di Cassiodoro” il romanzo scritto da Uberto Tomasi, ed edito da Damolgraf Editore, dedicato alla figura del famoso ministro plenipotenziario di Re Teodorico. Un viaggio tra finzione e realtà, dove lo scrittore accompagna il lettore lungo un percorso tra storia e finzione romanzesca dove non mancano colpi di scena e bellissime fanciulle.
A rendere ancora più suggestivo l’incontro ci penserà una degustazione di Recioto di Soave in onore del “vino retico” citato da Cassiodoro.
Se ne parla allo stand del Consorzio del Soave – pad 5 G 4-7 – lunedì 11 aprile alle 16.00 con l’autore Uberto Tommasi e con Massimo Zanichelli, giornalista che guiderà la degustazione di Recioto.
Modera l’incontro Lucia Vesentini (@LuciaVesentini), giornalista.
L’opera
L’opera, ambientata tra Verona, Ravenna e Squillace, si colloca nel 500 d.C., un periodo bellissimo e terribile. Non si è ancora spento l’eco della caduta di Roma che, alla corte di Teodorico, il letterato e storico Cassiodoro ottiene incarichi di grande prestigio. Fra il patrizio romano e il re nasce un’amicizia che sembra intoccabile, fino a che il sovrano in uno scoppio d’ira uccide l’amante del suo consigliere, che decide di vendicarsi. L’autore Uberto Tommasi, dopo uno studio approfondito di costumi e usanze dell’epoca e approfittando di oscurità storiche, crea un componimento narrativo, in cui il letterato romano è il protagonista di fatti amorosi, duelli, incontri con sacerdotesse di riti misterici, ricerche di vini preziosi, battaglie fra ostrogoti e greci, omicidi, avvelenamenti, sogni indotti da droghe misteriose, pratiche alchimiste e astrologiche. Il libro, ambientato a Verona, Ravenna e Squillace ricorda la sosta di Cassiodoro a Soave dove assaggiò e decantò “….questo vino candidus….” che portò alla corte di Re Teodorico. Per raccontare lo storico e letterato Cassiodoro, Uberto Tommasi ha studiato costumi e usanze dell’epoca costruendovi attorno un romanzo avvincente.