Giovanna d’Arco, nata a Domrémy il 6 gennaio 1412 fu un’eroina nazionale francese, venerata come santa dalla Chiesa cattolica e oggi conosciuta anche come la Pulzella d’Orléans. A soli 13 anni riferì di udire voci celestiali spesso accompagnate da un bagliore e da visioni dell’arcangelo Michele, di santa Caterina e di santa Margherita. La prima volta che queste voci le si palesarono, secondo quanto lei stessa raccontò durante il processo per eresia subíto a Rouen nel 1431, Giovanna si trovava nel giardino della casa paterna, in estate ed era mezzogiorno. Sebbene sorpresa ed impaurita da quell’esperienza, Giovanna decise di consacrarsi interamente a Dio facendo voto di castità «per tutto il tempo che a Dio fosse piaciuto».
Nell’estate del 1428, a causa della guerra che opponeva il regno di Francia al regno d’Inghilterra ed alla Borgogna, la sua famiglia fuggì dalla valle della Mosa verso Neufchâteau. Per Giovanna, che sarebbe diventata un simbolo della storia francese, fu quello il momento in cui, spinta dalle voci che diceva di sentire, decise di correre in aiuto di Carlo, Delfino di Francia e futuro re, estromesso dalla successione al trono a beneficio della dinastia inglese nella guerra che sosteneva contro gli inglesi ed i loro alleati Borgognoni.
Grazie alla sua caparbietà e alle sue epiche imprese fu in grado di riunire al proprio Paese parte del territorio caduto in mano agli inglesi, contribuendo così a risollevarne le sorti nel corso della guerra dei cent’anni. Come una sorta di valoroso generale condusse le armate francesi contro quelle inglesi. Catturata dai Borgognoni davanti a Compiègne, Giovanna fu venduta agli inglesi che la sottoposero a un processo per eresia, al termine del quale, proprio il 30 maggio 1431, fu condannata al rogo e arsa viva.
Nel 1456 papa Callisto III, al termine di una seconda inchiesta, dichiarò la nullità di tale processo. Beatificata nel 1909 da Pio X e canonizzata nel 1920 da Benedetto XV, Giovanna fu proclamata patrona di Francia.