“Il ministro Galletti continua a dare ascolto esclusivamente alle lamentele di coloro che vorrebbero lo sterminio di lupi, cani e ibridi mentre le associazioni di tutela degli animali non sono neppure state convocate, nonostante le reiterate e circostanziate richieste“. E’ l’attacco della Lav contro il ministro dell’Ambiente alla vigilia dell’incontro in cui Gian Luca Galletti dovrebbe incontrare allevatori, associazioni di categoria e sindaci del Grossetano per discutere degli eventi di predazione. “I lupi non possono essere ostaggio degli allevatori e dei loro politici di riferimento – afferma Massimo Vitturi, responsabile Lav Area Animali Selvatici – sono animali particolarmente protetti dalle Direttive Comunitarie in quanto l’Unione Europea riconosce loro il fondamentale ruolo nel mantenimento degli equilibri naturali, a beneficio di tutti i cittadini e del territorio“.
A tal proposito, ricordano gli ambientalisti, il 14 aprile scorso la Lav ha presentato il dossier ‘Verso un piano di conservazione e gestione del lupo in Italia’, revisione tecnico-scientifica della bozza di Piano del ministero dell’Ambiente redatta dai biologi portoghesi Duarte Cadete e Sara Pinto, che chiarisce le ragioni scientifiche e di tipo ecologico per cui l’approvazione del nuovo Piano costituirebbe un clamoroso salto indietro nel tempo per il nostro Paese, oltre a rappresentare una vergogna sul piano etico e della tutela dei diritti animali. “Dal principale organo di Governo preposto alla tutela ambientale, ci aspettiamo qualcosa di più che un blando ricorso a motivazioni di psicologia sociale, tra l’altro non sostenute dai fatti – aggiunge Vitturi – Solo i metodi preventivi incruenti hanno la possibilità di contenere gli effetti delle predazioni e rappresentano una soluzione eticamente sostenibile sul lungo periodo: l’unica in grado di conciliare gli imperativi della scienza e della coscienza“. “E’ ora che il ministro Galletti si decida ad ascoltare anche le argomentazioni di chi – insiste Vitturi – forte del sostegno di numerosi esperti internazionali, propone soluzioni alternative allo sterminio di massa di una specie che faticosamente è scampata al pericolo di estinzione, grazie a lungimiranti politiche di protezione“