E’ rallentata la crescita delle energie rinnovabili in Italia nel 2015, in un contesto mondiale in cui è stato segnato un record degli investimenti. A fronte infatti di una previsione nel ‘BelPaese’ di incremento dell’installato del 7% nel periodo 2016-2020 rispetto al 2015 (era del 43% nel periodo 2010-2015), alla fine dell’anno scorso si registrano a livello globale investimenti pari a oltre 290 miliardi di euro (+21% rispetto al 2014). Questi sono i principali dati emersi durante la presentazione del “Renewable energy report” redatto dall’Energy&Strategy Group della School of Management del Politecnico di Milano.
Le rinnovabili hanno contribuito al 40,5% della produzione e alla copertura del 35% della domanda elettrica nazionale. Complessivamente la potenza installata e’ stsata pari a 50,3 GW, in crescita dell’1,8% rispetto al 2014 con un parco impianti composto per un terzo della sua potenza da impianti idroelettrici, un terzo da fotovoltaico e la rimanente parte da eolico, biomasse e geotermico. “E’ ragionevole ipotizzare installazioni complessive – sottolinea la ricerca – pari a 4.000 MW nel periodo 2016-2020 con l’eolico a guidare la classifica delle rinnovabili“. L’avvio del nuovo sistema di incentivazione “sembra essere condizione fondamentale per mantenere in vita il comparto delle rinnovabili in Italia“. I dati italiani contrastano con quelli a livello mondiale, “dove e’ ormai evidente come il trend negativo degli anni 2012 e 2013 sia definitivamente superato. Il 2015 fa segnare il ‘record’ assoluto di investimenti anche oltre il picco raggiunto nel 2011“. L’Europea ha perso la sua leadership, mentre l’Asia è la prima nella classifica degli investimenti.