L’alleanza tra clinici e payer come risorsa chiave per sfruttare le opportunità offerte dai farmaci biosimilari; la salvaguardia della libertà prescrittiva del clinico per offrire ai pazienti la terapia più appropriata; il superamento della gara come strumento più efficace per l’approvvigionamento dei farmaci innovativi. Sono le principali indicazioni che scaturiscono da un innovativo ‘percorso partecipato’ sulla questione dei biologici e basato sul confronto tra specialisti di diverse aree terapeutiche e decisori di aziende sanitarie italiane. Il progetto, promosso da Ims Health con il supporto incondizionato di Janssen, ha portato alla stesura di otto ‘comandamenti’ sull’utilizzo dei farmaci biologici originator e biosimilari: un elenco di best practice condivise da tutti gli attori, che hanno come filo conduttore l’importanza di tenere in debita considerazione non solo la sostenibilità economica, ma anche e soprattutto la valutazione della migliore opportunità terapeutica per il paziente in termini di efficacia e sicurezza.
Alcune delle soluzioni individuate nell’ambito di questo progetto hanno prodotto risultati importanti in termini di controllo delle spese nelle regioni in cui sono già state avviate: ad esempio in Calabria il passaggio da un sistema di gare a un sistema misto con accordo quadro è stato uno dei fattori che hanno determinato una riduzione della spesa farmaceutica di circa 9 milioni di euro dal 2008 al 2014 (dati Agenas). La modalità dell’accordo quadro regionale è una pratica ‘virtuosa’ che nel Lazio era stata già sperimentata, ma solo per alcuni farmaci in Prontuario ospedale-territorio. L’obiettivo primario del progetto è quello di individuare le regole e le soluzioni tecniche più efficaci per utilizzare al meglio i farmaci biologici, salvaguardando al tempo stesso la libera scelta del medico, le garanzie per i pazienti e la sostenibilità per il Servizio sanitario.
Ed ecco le best practice: 1) Clinici e payer devono collaborare strettamente per gestire in maniera efficace le opportunità terapeutiche ed economiche correlate all’impiego dei farmaci biologici e dei loro biosimilari; 2) I farmaci biosimilari possono rappresentare un’opportunità terapeutica per migliorare l’accesso dei pazienti ai farmaci biologici; 3) I farmaci biosimilari possono rappresentare un’opportunità di razionalizzazione della spesa per il Ssn; 4) La scelta tra farmaci originator e biosimilari deve tenere in debita considerazione non solo la sostenibilità economica, ma anche e soprattutto la valutazione della migliore opportunità terapeutica per il paziente in termini di efficacia e sicurezza. Ancora: 5) E’ importante garantire un continuo e rigoroso monitoraggio clinico dei farmaci biologici e dei loro biosimilari, implementando una rigorosa ed adeguata farmacovigilanza; 6) Occorre armonizzare il potenziale vantaggio economico derivante dai farmaci biosimilari con la salvaguardia dell’autonomia dei clinici a operare la scelta terapeutica più opportuna per il paziente; 7) Il legislatore nazionale è chiamato a definire: a) forme di approvvigionamento che superino l’attuale sistema di gare a lotto unico, b) regole certe per garantire un omogeneo accesso dei farmaci biologici e dei loro biosimilari su tutto il territorio nazionale; 8) E’ necessario promuovere la cultura dei farmaci biologici e dei loro biosimilari attraverso adeguati programmi di educazione, dei medici, dei payer e dei pazienti.