E’ di nuovo emergenza a Fort McMurray, nello stato di Alberta, in Canada, a causa degli incendi che da oltre due settimane stanno devastando la zona. Le fiamme, che sembravano essersi placate, da ieri hanno infatti ripreso consistenza e ora avanzano di 30-40 metri al minuto, minacciando i giacimenti di sabbie bituminose. Le autorità, riferiscono i media locali, hanno ordinato l’evaquazione di 8000 dipendenti dei siti di estrazione petrolifera a nord di Fort McMurray e sud di Fort McKay, mentre altri 4000 sono stati messi in stato di allerta. Tra questi ci sono i siti di Syncrude e Suncor, le principali aziende del polo di produzione di combustibili. Nel frattempo, sono in corso lavori per ripristinare i servizi essenziali a Fort McMurray, in modo da consentire il ritorno dei 80.000 residenti.
Il primo ministro dello Stato di Alberta, Rachel Notley, ha riferito che “la corrente elettrica è stata ripristinata in tutte le zone attualmente abitabili e si lavora alacremente per sistemare collegamenti e infrastrutture, mentre l’impianto idrico è in funzione e l’aeroporto è pronto a riaprire”. Tuttavia per il momento è sconsigliato tornare a causa della pessima qualità dell’aria. Dal canto suo il ministro delle finanze canadese, Bill Morneau ha detto a Cbc News che il danno causato dal disastroso incendio ancora non è stato stimato. L’area dell’incendio copre un’area di circa 2.410 chilometri quadrati e si prevede che le fiamme andranno avanti ancora per qualche settimana.