E’ di nuovo sul fondo del Mediterraneo il relitto del barcone naufragato ad aprile del 2015 con a bordo circa 700 migranti: dopo aver sospeso le operazioni di recupero a causa delle avverse condizioni meteo, i tecnici hanno infatti deciso di riposizionare il relitto sul fondale in attesa di un miglioramento prima di ritentare di recuperarlo con un intervento di messa in sicurezza. Il peschereccio si trova ad una profondità di 370 metri su un fondale sabbioso, a 85 miglia della costa libica. L’11 maggio scorso, sotto il coordinamento della Marina Militare, il relitto era stato agganciato dal modulo di recupero ed era iniziata la risalita. Un intervento che, in condizioni ottimali, sarebbe durato oltre 25 ore. La risalita, pero’, e’ stata bloccata quando il barcone era ad una novantina di metri dalla superficie del mare, a causa del peggioramento delle condizioni meteo e l’aumento del moto ondoso che rischiavano di mettere a rischio la tenuta strutturale del relitto o di provocare la rottura di qualche elemento del modulo di recupero. Si e’ cosi’ deciso di sospendere le operazioni e di riadagiare il barcone sul fondo del mare. Subito dopo la sospensione delle attività, i mezzi sono rientrati ad Augusta per una verifica delle apparecchiature. Nei prossimi giorni, quando le condizioni meteo consentiranno una finestra di almeno 3 giorni di mare calmo, dovrebbe partire una nuova operazione di recupero.