Negli ultimi 26 anni Aism e la sua Fondazione hanno sovvenzionato il 70% della ricerca scientifica sulla sclerosi multipla in Italia. Parliamo di circa 57 milioni di euro destinati alla ricerca, di cui 4,3 milioni solo nel 2015 derivati dall’ultimo 5xmille, con cui sono stati sostenuti 25 progetti di ricerca diversificati nelle fasi di ricerca fondamentale, preclinica, traslazionale e clinica, 2 borse di studio e 12 progetti speciali sulle sfide future della malattia, dalle forme progressive alla creazione di banche dati importanti per la ricerca.
Il 5xmille, ricorda l’Aism, è un contributo che può ‘valere oro’ per un’organizzazione che, unica in Italia, interviene a tutto campo sulla sclerosi multipla ed è il punto di riferimento per le circa 75mila persone colpite dalla malattia e per le loro famiglie. I fondi in arrivo dal 5xmille quest’anno serviranno a finanziare ricerche mirate ad elaborare nuovi metodi diagnostici e di monitoraggio del trattamento delle forme gravi. L’obiettivo, spiega l’associazione, è di migliorare la qualità della vita delle persone con SM e individuare nuovi percorsi riabilitativi che blocchino la progressione della malattia, agendo in particolare sul decorso del processo infiammatorio e sulla riparazione dei danni al sistema nervoso.
Solo in Italia sono oltre 2 mila i nuovi casi ogni anno, ogni 4 ore un giovane tra i 20 e i 40 anni riceve una diagnosi di sclerosi multipla che cambia radicalmente la vita e stravolge affetti, lavoro, rapporti sociali. E’ necessario agire in fretta e con obiettivi chiari per tutte le persone che ripongono la loro speranza nella ricerca. Come Ivan, ex fotomodello che ha visto la sua vita fermarsi improvvisamente a 30 anni, dopo la diagnosi di una forma grave di sclerosi multipla.
Da una diploplia (visione doppia che può coinvolgere entrambi gli occhi) alla difficoltà a deglutire, masticare e persino parlare, è un crescendo drammatico che fa svanire l’idea di futuro, di progetto, di famiglia. E’ da qui che Ivan ricomincia e, come racconta, “grazie ad Aism ho imparato che non esiste oceano che non possa essere superato: me lo ripeto ogni giorno, quando anche alzarmi dal letto da solo è un’impresa. La cura sperimentale che seguo prevede l’assunzione quotidiana di 14 medicine e moltissima fisioterapia per rallentare quanto più possibile il decorso invalidante“.
“Lotto ogni giorno per fermare la progressiva perdita di autonomia, per non lasciarmi vincere dalle difficoltà e per trasmettere un messaggio importante a chi vive situazioni complicate. Sono io, mattina dopo mattina, a vincere sulla sclerosi multipla“, afferma Ivan. Per l’Aism “solo una firma in più non è una goccia nel mare, ma una goccia che può ‘ingrossare’ quel mare“, e dare linfa alla ricerca. (AdnKronos)