Ricerca: il cibo come cura, in vetrina gli studi della Cattolica

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Dagli studi di genetica per arrivare a sviluppare diete personalizzate con effetti preventivi e terapeutici sulle malattie epatiche e renali, alle ricerche sui nutrienti ‘amici’ dei più piccoli, fondamentali per lo sviluppo prenatale (del feto) e post-natale. Ma anche studi sui nutrienti che rallentano i naturali processi dell’invecchiamento e sugli effetti dannosi di diete troppo ricche di zuccheri o di grassi per il cervello. Sono solo alcuni dei lavori in corso – o già svolti – sulla nutrizione umana, messi in vetrina in occasione della V edizione della Giornata per la ricerca della Facoltà di medicina e chirurgia dell’università cattolica e della Fondazione policlinico Gemelli, oggi nell’Aula Brasca del policlinico. Tema della Giornata è anche quest’anno “Il ruolo della nutrizione nella salute, dalla prevenzione alla cura”. Le ricerche, presentate da otto giovani ricercatori in rappresentanza degli oltre 700 attivi fra università cattolica e Gemelli, abbracciano 4 macro-aree in tema di nutrizione, di cui studiano l’impatto: su funzioni di organi come fegato e reni; in gravidanza e durante lo sviluppo; sulla fragilità; sulla plasticità cerebrale. Ad aprire la giornata per la ricerca 2016 al Policlinico Gemelli di Roma, il rettore Franco Anelli, ieri confermato alla guida dell’Università cattolica per un secondo mandato, che ha ricordato la necessità di far conoscere, anche a chi non è medico “cosa si sta studiando. E cosa ci si propone di studiare per il futuro“. Ma serve anche offrire “il riconoscimento dei risultati ottenuti“. In merito agli studi, per quanto riguarda l’impatto della nutrizione sulla funzionalità degli organi, tra le principali novità delle ricerche presentate dagli 8 giovani ricercatori, ci sono i lavori di genetica per arrivare a diete personalizzate anti-calcoli renali e per difendere la salute epatica, le ricerche per comprendere quali siano i nutrienti amici, e quali i nemici, di due organi fondamentali per l’organismo umano, reni e fegato. In particolare ‘fegato grasso’ e di ‘calcolosi renale’, sempre più diffusi e indicatori di futuri danni d’organo, sono le condizioni su cui si sono concentrati Luca Miele (fegato) e Pietro Manuel Ferraro (reni).

ricerca medica 1La nutrizione gioca un ruolo importantissimo anche nello sviluppo fetale e del bambino, quindi “problemi nutrizionali possono essere associati a difetti congeniti e patologie pediatriche“, hanno spiegato le dottoresse Wanda Lattanzi, e Valentina Giorgio. “La qualità e la quantità dei nutrienti, quali per esempio le vitamine, come l’acido folico, ma anche gli zuccheri, e soprattutto il loro bilanciamento nella dieta, hanno un impatto enorme sul paziente pediatrico, essendo in grado di modificarne lo sviluppo prenatale e post-natale“. Le attività di ricerca in questo campo alla cattolica sono diverse, con una forte integrazione dei tre ambiti di ricerca di base, traslazionale e clinica, integrazione resa possibile grazie all’approccio multidisciplinare delle ricerche. Altro campo di indagine: invecchiamento e fragilità. Nei cibi, infatti, si trovano alcuni dei più importanti segreti per vivere a lungo e bene. Capire quali siano i nutrienti che rallentano i naturali processi dell’invecchiamento è un obiettivo fondamentale su cui diverse linee di ricerca dell’Università cattolica e del Policlinico A. Gemelli sono fortemente impegnate. Tra i diversi fattori che contribuiscono all’insorgenza delle condizioni di fragilità, la sarcopenia, definita come la perdita di massa e funzionalità muscolare (per esempio la forza per alzarsi da una sedia senza dover spingere con le mani sulle ginocchia), rappresenta un elemento determinante. Uno studio in corso mostra che la somministrazione di taurina (un amminoacido presente in carne, latte e pesce) in un modello sperimentale rappresentato da topi “anziani” diminuisce l’espressione di molecole coinvolte nel processo di infiammazione e accelera la rigenerazione muscolare. Diversi i lavori, infine, mettono in relazione nutrizione e plasticità cerebrale: dagli effetti deleteri sul cervello di una dieta troppo ricca di grassi saturi, ai benefici dei grassi essenziali omega-6; da studi su pazienti obesi per valutare gli effetti dell’eccesso di peso sul cervello, fino a ricerche sul Dna per vedere come una dieta squilibrata imprima i suoi segni sui geni stessi, con conseguenze che si ripresentano per generazioni.

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