Il direttore dell’Associazione ricerca e produzione automazione Leonid Shalimov ha rassegnato le sue dimissioni dopo il blocco del lancio del razzo Soyuz 2.1a lo scorso 27 aprile a causa di un malfunzionamento di un cavo al nuovo cosmodromo di Vostochny, alla presenza del presidente Vladimir Putin. Il razzo era partito il giorno dopo, quando aveva messo in orbita tre satelliti, uno dei quali non è riuscito a stabilire i contatti con il centro di controllo a terra. Una nota di richiamo, rende noto l’agenzia Tass, è arrivata al direttore dell’agenzia spaziale russa Roscosmos Igor Komarov e al vice premier con delega al comparto dello spazio e della difesa Dmitry Rogozin. Il tribunale militare del distretto dell’estremo oriente con base a Khabarovsk ha avviato oggi le udienze sulla causa di appropriazione indebita per decine di milioni di dollari nello sviluppo del cosmodromo che vede coinvolti, per ora, quattro funzionari. Più che il ritardo del lancio, sono i ritardi accumulati dallo sviluppo del cosmodromo a innervosire Putin.