Incidenti stradali, autolesionismo e violenza sono le principali cause di morte fra gli adolescenti di tutto il mondo. A calcolarlo l’Institute for Health Metrics and Evaluation della University of Washington, che ha analizzato i dati della Global Burden of Disease survey, che coprono il periodo 1990-2013. I risultati appaiono sulla rivista ‘The Lancet’.
Nel mondo ci sono 1,8 miliardi di persone di età compresa tra 10 e 24 anni, che rappresentano più di un quarto della popolazione totale. Ben 9 su 10 vivono in paesi in via di sviluppo. Entro il 2032 il loro numero salirà a due miliardi. Secondo l’indagine, i tassi di rapporti sessuali non protetti sono saliti alle stelle in questa fascia d’età, cosa che rende questa abitudine il fattore di rischio di malattia a più rapida crescita.
Gli incidenti stradali sono il killer principale tra 15 e 19 anni e tra 20 e 24 anni (14,2% e 15,6%), seguiti da autolesionismo (8,4 e 9,3%) e violenza (5,5 e 6,6%). La depressione ha provocato il maggior numero di problemi di salute in tutto il mondo nel 2013, con più del 10% dei casi fra 10 e 24 anni. Un peso crescente a livello patologico lo stanno assumendo le malattie della pelle (9,9%) come l’acne e le dermatiti. L’alcol rimane fattore di rischio leader mondiale per malattia nei giovani adulti tra i 20 e i 24 anni, seguito dalla droga.
“I giovani sono la più grande risorsa non sfruttata del mondo. Gli adolescenti possono essere forze motrici fondamentali nella costruzione di un futuro dignitoso per tutti”, ha commentato il segretario generale dell’Onu, Ban Ki-moon. (AdnKronos)