Sostenibilità: gli italiani sempre più attenti all’ambiente anche per i vestiti

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Italiani sempre più attenti agli aspetti legati alla sostenibilità, anche quando fanno shopping. Secondo la ricerca Global Lifestyle Monitor 2016, il 57% dei consumatori si impegna a cercare abbigliamento attento all’AMBIENTE e lo fa prestando particolare attenzione alle fibre e alle etichette. Le fibre più ‘green’? Cotone (per il 70% degli intervistati), lana (69%) e seta (65%). Il cotone è dunque in cima alle preferenze degli italiani. Ma perché? L’85% lo ritiene ‘più autentico’, l’80% ‘più attendibile’ e ‘più sostenibile’. in generale, il 62% ritiene che il cotone e i tessuti misto cotone siano le fibre che meglio interpretano la moda attuale e più di 7 consumatori su 10 (73%) preferiscono che i capi che indossano più spesso siano realizzati in cotone e misto cotone.

E veniamo alle etichette. Più di 9 consumatori su 10 (96%) controllano la composizione prima di acquistare capi di abbigliamento. In particolare, la ricerca individua chi, secondo gli italiani, è responsabile per l’abbigliamento prodotto in modo non eco-friendly. Per il 39% degli intervistati la responsabilità ricade sul produttore, per il 16% sul brand, per il 15% il produttore delle fibre. Solo per il 13% la responsabilità è personale (“me stesso”), seguono il Paese di produzione (10%) e il negozio (7%). Le maggiori preoccupazioni legate alla produzione delle fibre sono la quantità di sostanze chimiche e pesticidi (48%), il consumo idrico (19%), le emissioni di gas serra (16%), l’utilizzo di suolo (3%) e di energia (3%). Scendendo nello specifico, per quanto riguarda la produzione di cotone, a preoccupare di più gli italiani è l’utilizzo di additivi chimici (73%), le emissioni di gas serra (68%) e il consumo di acqua (65%), ma anche consumo di energia (61%) e utilizzo del suolo (57%).

Quando invece si parla di fibre sintetiche, a preoccupare di più gli italiani sono le emissioni di gas serra (74%) e l’utilizzo di additivi chimici (73%). Non solo moda. L’attitudine ‘green’ degli italiani investe l’AMBIENTE a 360 gradi e riguarda alcuni settori specifici come l’alimentazione. In cima alle preoccupazioni c’è la qualità dell’aria (indicata dall”89% degli intervistati); l’87% si dichiara preoccupato per l’uso di pesticidi e per la qualità dell’acqua; l’86% per i conservanti e gli additivi utilizzati nei cibi e per la contaminazione e la sicurezza degli alimenti. Stessa percentuale di chi si dichiara preoccupato per il riscaldamento globale e i cambiamenti climatici e la scarsità d’acqua, mentre l’85% si preoccupa per l’estinzione di piante e animali e per lo sfruttamento del lavoro minorile.

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