Costruire i robot imitando la natura e renderli sempre più simili all’uomo e rispettosi per l’ambiente. Lo scenario è stato presentato dal direttore scientifico dell’Istituto Italiano di Tecnologia, Roberto Cingolani. “Alla fine seppelliremo i robot“, ha detto Cingolani all’ANSA, riferendosi al fatto che nei prossimi dieci anni potrebbe trasformare i robot rendendoli biodegradabili e dalla pelle sensibili. La strada che porterà ai robot del futuro nascerà dall’incontro fra la robotica tradizionale con quello delle nanotecnologie e dei nanomateriali: “stiamo cercando di imitare piante e animali, la natura in generale. Consideriamo – ha detto ancora Cingolani – che l’essere umano e’ fatto di sei specie di atomi, mentre nei robot ci sono componenti non naturali con almeno 30 diverse specie di atomi“. Quello che finora si e’ cercato di fare, ha proseguito, e’ stato “imitare cose perfezionate dall’evoluzione nell’arco di miliardi di anni, ma lo facciamo con i mattoni sbagliati“.