Tecnologia e sport: arrivano l’occhio di falco e altre novità hi tech

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È finalmente arrivata, il 19 aprile, l’ufficialità, confermata dalla Uefa, dell’utilizzo della tecnologia denominata “occhio di falco” per controllare la linea di porta ai prossimi Campionati Europei di Francia, al via il 10 giugno. Il sistema di telecamere è già utilizzato in Premier League, Bundesliga e Serie A e verrà allestito anche nei 10 stadi di Euro 2016. Decisione che ha trovato il favore dell’ex arbitro e capo-designatore UEFA, Pierluigi Collina.

Sarà un vantaggio innanzitutto per i direttori di gara: “l’obiettivo principale degli assistenti non è controllare la linea di porta, ma quello di sorvegliare tutto ciò che accade in area di rigore, aiutando l’arbitro a prendere le decisioni corrette. D’ora in poi sarà la goal-line technology a occuparsi della linea di porta, con gli assistenti che avranno modo di concentrarsi esclusivamente sugli altri episodi in area, la zona più importante del campo” – ha commentato Collina.

Un vantaggio anche per gli scommettitori e per i bookmaker: la tecnologia sul rettangolo di gioco, infatti, sarà un fattore importante per non falsare l’andamento delle partite, lasciare meno spazio alla “casualità” e far valere le reali forze in campo. Probabilmente anche i bookmaker sono favorevoli a queste innovazioni, visto che le quote e i pronostici saranno con maggiore probabilità rispettati. Vedremo, per esempio, se per i prossimi Europei 2016 tutti i pronostici su William Hill e altri bookmaker saranno maggiormente confermati grazie alle tecnologie in campo.

Tecnologie innovative che sbarcheranno a settembre anche nel campionato italiano. È arrivato il 5 marzo, infatti, il via libera dell’Ifab per fare dell’Italia uno dei Paesi sperimentatori della moviola in campo. La FIGC è stata selezionata insieme ad altre Federazioni calcistiche per testare il sistema denominato VAR (Video Assistant Referees): un progetto, quello presentato alle Federazioni scelte, che conterà due fasi distinte, la prima “off-line” nella stagione 2016/2017 e la seconda “live” nella stagione agonistica successiva. In un primo momento i frutti di questa tecnologia non incideranno direttamente sul gioco (i risultati saranno segreti) ma forniranno le basi per decidere se portare “fisicamente” in campo la moviola a partire dalla stagione 2020 in occasione degli Europei “itineranti”

Per quanto riguarda l’Italia non è ancora stato deciso se il test verrà effettuato soltanto in Coppa Italia o anche nel campionato di Serie B.

“Siamo stati tra i primi sostenitori dell’utilizzo della tecnologia in campo – ha commentato il presidente della FIGC, Tavecchio – e riteniamo di avere tutti i requisiti per offrire il nostro contributo a questa importante sperimentazione. Nel rispetto della fluidità del gioco e della centralità dell’arbitro, anche nel calcio l’innovazione migliorerà tutto il sistema, come ha già dimostrato la positiva adozione della Goal line technology”.

Ma in quali situazioni di gioco sarà possibile utilizzare la Var? Nelle prime fasi di sperimentazione la moviola in campo interverrà in queste situazioni: per stabilire l’assegnazione di un gol (se c’è, ad esempio, fuorigioco o la palla è uscita), per determinare se un fallo è da rigore o meno, per capire se un giocatore va espulso e in caso di scambio di identità.

L’arbitro potrà chiedere l’aiuto della Var oppure potrebbe ricevere delle segnalazioni dal personale assegnato per modificare una decisione già presa. I replay, infatti, verranno visionati da un altro arbitro che avviserà, tramite auricolare, cosa mostrano le immagini. Se non fosse ancora convinto, lo stesso arbitro principale, potrà visionare a bordo campo le immagini in prima persona.

La tecnologia avanza ed entra nel calcio come è già successo in altri sport come il tennis, il basket e la pallavolo. Ma come sarà il calcio che verrà? Potremo vedere sensori biometrici nelle scarpe dei calciatori o sensori che determinano velocità e potenza di calcio?

Forse siamo già nel futuro, dal momento che la biometria applicata al calcio esiste già, basti pensare all’accordo stretto tra la società italiana Beast Technologies e la FIGC per la dotazione di braccialetti con cui misurare le performance sportive.

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