Ambulatori aperti dal 13 al 17 giugno in 100 centri di urologia sparsi su tutto il territorio nazionale. Parte la seconda edizione di SAM “Salute Al Maschile”, il primo progetto della Fondazione Umberto Veronesi dedicato interamente al benessere degli uomini e condotto insieme ad AURO (Associazione Urologi italiani) e SIURO (Società Italiana di Urologia Oncologica). Varicocele, patologie sessualmente trasmesse, prostatiti, tumori urogenitali: sono malattie in forte aumento, che possono essere efficacemente prevenute e affrontate con successo grazie alla diagnosi precoce. Ma gli uomini vanno poco negli ambulatori, e lo conferma il fatto che l’80% degli italiani non si è mai fatto visitare da un urologo. Il progetto SAM vuol trasmettere ai maschi italiani una nuova consapevolezza sull’importanza della prevenzione. E le visite infatti saranno gratuite per chi non si è mai rivolto allo specialista. Per tutte le informazioni dall’1 al 17 giugno sarà possibile chiamare il numero verde 800.59.83.95 (attivo i giorni feriali dalle 10 alle 12 e dalle 14 alle 18). Negli ambulatori saranno inoltre distribuiti tre opuscoli appositamente realizzati per le varie fasce d’età (under 25, tra i 25 e i 55 anni e over 55).
“Gli uomini sono ancora troppo poco attenti alla propria salute – afferma il Prof. Umberto Veronesi, Presidente e Fondatore della Fondazione Veronesi – ed è per questo che l’anno scorso abbiamo deciso di dedicare a loro il progetto SAM che unisce prevenzione e ricerca scientifica d’avanguardia per lo sviluppo di nuove cure contro il cancro alla prostata, alla vescica e al testicolo. Abbiamo già finanziato fino ad oggi 11 borse di ricerca, ma l’obiettivo è riuscire a fare sempre di più, insieme a nuove attività di divulgazione e sensibilizzazione dedicate agli uomini di tutte le età, dall’adolescenza alla maturità”.
Il livello di conoscenza purtroppo è ancora scarso, come emerge da un sondaggio online promosso per SAM lo scorso ottobre su 35.200 italiani. Il 43% non sa che le malattie sessualmente trasmissibili (MST) si possono prevenire. Solo il 16% usa regolarmente il preservativo durante i rapporti. Il 31%, di fronte al timore di avere una MST, preferisce parlarne con un amico piuttosto che con il medico e il 48% crede che l’epatite B sia causata dall’alimentazione scorretta. E per 31% l’AIDS è una malattia definitivamente sconfitta. “Dall’adolescenza in poi, gli uomini dovrebbero imparare a evitare stili di vita nocivi per la vita sessuale e riproduttiva (alimentazione non equilibrata, sovrappeso, fumo, abuso di alcolici, uso di sostanze dopanti) e a eseguire l’autopalpazione per tenere sotto controllo la salute degli organi genitali – sottolinea il prof. Michele Gallucci, presidente nazionale AURO –. Oggi registriamo un aumento preoccupante delle patologie maschili della sfera riproduttiva. Si va dal varicocele, che riguarda un ragazzo su quattro dai 15 ai 25 anni di età, alle sempre più frequenti malattie sessualmente trasmissibili; dalla prostatite, che interessa circa un maschio su quattro sopra i 65 anni, all’ipertrofia prostatica benigna, l’aumento di volume della ghiandola che può verificarsi in tutti gli uomini, già a partire dai 35 anni, che può dare problemi con l’avanzare dell’età. Patologie dovute, nella maggior parte dei casi, a stili di vita sbagliati”.
Le donne per prime hanno capito che scoprire una malattia in fase precoce può fare la differenza e l’obiettivo di SAM è proprio “allineare gli uomini alle donne” a vantaggio della loro salute. “La prima edizione dell’iniziativa si è svolta lo scorso novembre e ha riscosso un grande successo, con oltre 2.000 telefonate giunte al numero verde – afferma il prof. Giario Conti, segretario nazionale SIURO -. Decine di donne hanno chiamato per prenotare la visita per il compagno o il figlio. Ben 100 richieste riguardavano esplicitamente giovani under 25. L’iniziativa è anche testimonianza della sua capacità di rispondere a un’esigenza reale espressa dalla popolazione: la maggior parte dei cittadini ha dichiarato al numero verde che questa era la prima visita urologica. I tumori dell’apparato riproduttivo maschile sono molto sensibili allo stile di vita, ma una significativa percentuale di uomini ritiene che cambiare le proprie abitudini non prevenga le neoplasie. Nel 2015 in Italia sono stati stimati oltre 35.000 casi di tumore della prostata, 2.300 al testicolo soprattutto tra gli under40 e 21.100 uomini hanno ricevuto la diagnosi di carcinoma della vescica. Per questo si rendono indispensabili controlli annuali, già a partire dai 40 anni”.
“Anche la vaccinazione contro il Papilloma Virus Umano (HPV) rappresenta un fondamentale strumento di prevenzione – conclude il prof. Conti –. L’HPV infatti può causare il cancro al collo dell’utero e ad altre parti del corpo come vulva, vagina, pene, ano, bocca e faringe. Anche gli uomini sono a rischio: si è calcolato che un maschio ha una probabilità 5 volte superiore rispetto alla donna di infettarsi e spesso non è consapevole di essere portatore del virus. Ma il 35% degli italiani è convinto che l’HPV non provochi problemi di salute e per il 38% attacca solo l’organismo femminile. È quindi indispensabile aumentare il livello di consapevolezza”.