Sta facendo il giro del mondo (o meglio, delle reti sociali) il video del bambino caduto nella gabbia dei gorilla, nello zoo di Cincinnati. Il bambino, di 4 anni, era caduto nel fossato dove viveva l’animale. Dopo alcuni minuti, quando il gorilla ha cominciato ad afferrare il bambino (non sapremo mai con quali intenzioni) le guardie lo hanno abbattuto per precauzione. Ora i genitori del bimbo sono sotto accusa per non aver prestato la dovuta attenzione al loro figlio: se non fosse entrato nel recinto, infatti, il gorilla si sarebbe salvato. Ne è nata anche una campagna sui social network, sotto l’hashtag #JusticeForHarambe (il primate si chiamava Harambe).
Pochi giorni prima, il 21 maggio, un caso simile si era verificato in Cile. Nello zoo di Santiago del Cile un uomo aveva tentato il suicidio saltando nella gabbia dei leoni. Il giovane uomo, di 20 anni, si è denudato ed è saltato nella gabbia dei felini, che non hanno tardato ad attaccarlo. Anche in quel caso la squadra di emergenza dello zoo ha abbattuto gli animali. L’uomo è stato ricoverato in un ospedale psichiatrico. Anche in quel caso si è levata una certa indignazione sociale in difesa degli animali.