Alluvione di Firenze: una mostra al museo Galileo ricorda i 50 anni dalla tragedia

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Il 4 novembre 1966 l’Arno salì fino a due metri e mezzo rispetto al pavimento d’ingresso di Palazzo Castellani, sommergendo le sale espositive del seminterrato e del piano terreno e causando danni gravissimi alle collezioni dell’Istituto e Museo di Storia della Scienza (oggi Museo Galileo). A 50 anni dall’alluvione di Firenze, la mostra “Pescare nel fango: il Museo e l’alluvione” al Museo Galileo fino al 20 novembre 2016 ricorda la tragedia mettendo in risalto, da un lato, il drammatico impatto che esso ebbe sull’istituzione e, dall’altro, le operazioni di salvataggio e recupero degli antichi strumenti scientifici, condotte a buon fine grazie soprattutto all’appassionato impegno dell’allora direttrice Maria Luisa Righini Bonelli.

Sotto la sua guida, l’alluvione si trasformò da evento catastrofico in occasione per ampliare gli spazi espositivi, ripensare i criteri di conservazione e di presentazione al pubblico delle preziose collezioni e per consolidare una rete di rapporti internazionali con altri musei e importanti studiosi. Il nucleo della mostra è costituito da una selezione di strumenti alluvionati e successivamente restaurati conservati nei depositi del Museo e di volumi della biblioteca gravemente danneggiati nel 1966. Tra i primi, cere e gessi anatomici, apparati di acustica e strumenti di chimica, molti dei quali recano ancora tracce evidenti del fango portato dall’alluvione.

Tra i secondi, l’Anatomia universale di Paolo Mascagni (1833), un’importante opera ricca di splendide tavole restaurata solo recentemente. Strumenti e libri sono affiancati da fotografie che ritraggono le sale espositive prima del 1966 e subito dopo l’alluvione e da materiali d’archivio che documentano l’intensa attività della direttrice Righini Bonelli nella ricerca di aiuti internazionali. Filmati d’epoca completano il percorso espositivo. La mostra è affiancata da attività didattiche, in cui vengono illustrate alcune metodologie di restauro, coinvolgendo i visitatori nella sperimentazione di semplici interventi tecnici.

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