Le emissioni di CO2 nell’atmosfera hanno cessato di aumentare nel 2015 grazie alla crescita delle energie rinnovabili e all’abbandono del carbone. “Ci sono buone ragioni per pensare che parte di questo rallentamento rifletta spinte strutturali verso la produzione di energia con bassa emissione di carbonio, spinte che probabilmente persisteranno e cresceranno di importanza – ha spiegato il capo economista di BP, Spencer Dale -. Ma un’altra parte del rallentamento riflette fattori ciclici, in particolare la contrazione dei settori ad alto consumo di energia in Cina, circostanze che difficilmente si ripeteranno“. Secondo Dale, gli impegni presi dai governi con l’accordo di Parigi sul Clima porteranno “ulteriori politiche dirette a orientare il mix di fonti di energia verso carburanti piu’ puliti e a basso contenuto di carbonio, beneficiando soprattutto le rinnovabili e il gas naturale”. L’economista della BP ha pero’ aggiunto che “bisogna che i governi prendano l’iniziativa su questi temi (…) e pongano un significativo prezzo del carbonio”.