Astronomia: il Sole di nuovo privo di macchie solari, la seconda volta questo mese

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Per la seconda volta questo mese, il Sole è “pulito”: il numero di macchie solari è sceso a zero, il disco solare è privo di Regioni Attive (com’era accaduto nei primi giorni del mese). A corredo dell’articolo, in alto, l’ultima immagine (di oggi 23 giugno) catturata dal Solar Dynamics Observatory NASA non rivela nuovi dettagli.

Cosa significa tutto ciò? Il ciclo solare è un pendolo, oscilla avanti e indietro tra periodi di alti e bassi relativamente al numero di macchie solari ogni 11 anni. Il fatto che oggi il Sole sia privo di Regioni Attive è un segnale che il pendolo sta oscillando verso un numero ridotto di macchie solari: in altre parole, siamo vicini al Minimo Solare.

macchie-solariL’assenza di macchie solari è solo temporanea in questi giorni: al di sotto della superficie visibile del Sole, la dinamo sta aggrovigliando nodi nel magnetismo che presto risaliranno fino in superficie per creare nuove Regioni Attive. Si ricordi che il ciclo solare attuale non è ancora terminato, anche se, comunque, è in rapido declino.

Secondo i previsori, il prossimo Minimo Solare arriverà nel 2019-2020. Nei prossimi 3-4 anni si registreranno numerose assenze di macchie solari: inizialmente saranno periodi di alcuni giorni, poi settimane e infine mesi. In ogni caso il meteo spaziale non smetterà di riservare sorprese, in quanto il Minimo Solare genera numerosi cambiamenti: ad esempio, le emissioni di estremo ultravioletto diminuiranno, l’atmosfera superiore della Terra si raffredda e collassa. Ciò consente alla spazzatura spaziale di accumularsi attorno al pianeta. Inoltre, l’eliosfera si contrae, portando lo spazio interstellare più vicino alla Terra. I raggi cosmici galattici penetrano nel sistema solare interno con relativa facilità, sicché, un’ondata di raggi cosmici è in arrivo: queste particelle riescono a penetrare più facilmente nel Sistema Solare e se colpiscono la Terra possono creare problemi ai satelliti e ai sistemi di comunicazione. Inoltre, nel periodo di minima attività, è più probabile che si formino i buchi coronali.

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