Caldo, nel luglio 1982 in Spagna una storica ondata di calore durante i Mondiali vinti dall’Italia

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L’ultima fase dello storico Campionato mondiale di calcio del 1982, in Spagna, venne giocata in piena ondata di caldo. La nazionale italiana, che l’11 luglio vinse il Mondiale nella storica finale contro la Germania dell’Ovest, giocò le ultime partite in stadi caldissimi. I giornali spagnoli di quei giorni sottolineavano la storicità dell’ondata di caldo, che durò per cinque giorni e superò parecchi record di temperatura massima. Le temperature superarono i 40°C addirittura in alcune aree dei Pirenei ed in generale fece più caldo nelle regioni settentrionali. Particolarmente caldo nel nord mediterraneo, come in Catalogna.

La media delle massime fra il 5 ed il 9 luglio fu di quasi 37°C, ma alcune stazioni meteo (come quella di Viana e Caparroso, in Navarra) arrivarono a segnare +47°C (dato non confermato dall’Agenzia meteo spagnola ma riportato in alcuni notiziari dell’epoca). Ancora oggi, quando vengono battuti record di caldo in Spagna, l’estate del 1982 viene presa come punto di riferimento: fu in quell’occasione, proprio mentre la nazionale di Bearzot inanellava gli ultimi successi prima del terzo mondiale mondiale, che vennero battuti tanti record di temperature massime.

Prima pagina di un giornale spagnolo all'indomani della partita Italia-Brasile:
Prima pagina di un giornale spagnolo all’indomani della partita Italia-Brasile:

Granada ad esempio superò i +43°C, Toledo i +42,8°C e numerose città mediterranee, come Girona, arrivarono a toccare quasi i 40°C (Girona, +39°C). Tanto caldo anche in Navarra: a Pamplona si toccarono i +42°C. Storici picchi di caldo ci furono anche in regioni come La Rioja e Castiglia e Leon. “L’estate più calda del secolo”, titolarono alcuni giornali spagnoli.

A Barcellona, dove l’8 luglio si giocò la semifinale Italia-Polonia, si toccarono i +40°C. Una serata “infuocata”, scrissero i cronisti dell’epoca: “il caldo ha condizionato l’incontro di calcio”, scrisse l’Unità e così altri giornali, che sottolinearono le temperature estreme per chi stava in campo. Il 7 e 8 luglio sul cielo della capitale catalana stazionava inoltre una densa cappa di fumo e cenere dovuta a un enorme incendio scoppiato sul vicino massiccio del Garraf.

Anche la finale di Madrid, al Santiago Bernabeu, fu segnata dal caldo, anche se l’ondata di calore era ormai terminata.
Quei giorni di inizio luglio 1982 non furono caldi soltanto in Spagna: anche in Italia si registrò una ondata di calore in tutto il sud, che causò gravi incendi e pesanti episodi di siccità.

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