Pechino, già afflitta dallo smog, si trova a dover affrontare un altro enorme problema ambientale: ogni anno, secondo uno studio condotto sulla base di immagini satellitari, la capitale cinese sprofonda di 11 centimetri. La causa principale – scrive il Guardian – è l’eccessivo sfruttamento delle risorse idriche del sottosuolo che sta portando al collasso le fondamenta della megalopoli, in particolare il distretto centrale degli affari. Lo studio sottolinea la gravissima minaccia alla sicurezza dei 20 milioni di abitanti della capitale, in particolare “il forte impatto sulla rete ferroviaria“. Lo studio sulla subsidenza, il lento e progressivo sprofondamento del terreno sul quale poggia Pechino, è stato pubblicato dalla rivista scientifica Remote Sensing e si basa su dati dall’InSAR, un tipo di radar che monitora le variazioni di livello del terreno. Nel 2015 la Cina ha inaugurato un progetto ingegneristico colossale per far fronte all’enorme fabbisogno di acqua di Pechino; lo stato ha completato la costruzione del South-North Water Diversion, una rete di canali e tunnel di 2.400 chilometri per un costo di oltre 60 miliardi di sterline concepito per dirottare 44.8 miliardi di metri cubi di acqua verso la capitale cinese.