Dopo cinque giorni Pantelleria non brucia più. E’ stato spento l’incendio divampato sabato sera sull’isola. Ieri sera i canadair hanno concluso la loro missione e domato gli ultimi focolai ancora accesi. Secondo una prima stima dei danni sono circa 600 gli ettari di vegetazione distrutti dalle fiamme, appiccate contemporaneamente su più fronti e alimentate dal forte vento. Il sindaco, Salvatore Gabriele, che nei giorni scorsi ha firmato l’ordinanza per chiedere lo stato di calamità, parla di “disastro ambientale” e spiega all’AdnKronos che ”adesso non c’è tempo da perdere. Bisogna recuperare, studiare nuovi modelli gestionali” per quello che il fuoco ha risparmiato. Ad essere rimasti intatti sono tre percorsi di trekking su cinque, i percorsi enogastronomici, la zona balneare. E’ su questo che bisogna concentrarsi per ripartire perché la stagione turistica è ormai alle porte. Una strada in salita, ma il primo cittadino non ha dubbi. “C’è la possiamo fare con l’aiuto di tutti” assicura, spiegando che la ‘sua’ isola ha reagito contro “i criminali che hanno causato questo scempio”. Intanto per il prossimo 3 giugno in Prefettura a Trapani è stato convocato il Comitato di Pubblica sicurezza. Sull’isola, invece, si terrà un Consiglio comunale straordinario in contrada Sibà, zona della Montagna Grande in cui si presume sia partito il rogo. L’assise è in programma alle 18 presso il circolo Cavour. “Non ci fermiamo, i criminali vanno isolati, è una sfida che va vinta – conclude il primo cittadino -. Lo Stato e la Regione ci sono e anche i cittadini di quest’isola che sa riprendere vita“. E su Change.org la petizione lanciata dai giovani di Pantelleria dell’associazione Agorà ha già raggiunto 4.945 firme. Un appello al premier Matteo Renzi, al presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ai ministri Maurizio Martina e Gian Luca Galletti e al presidente della Regione siciliana, Rosario Crocetta, per chiedere di “non essere lasciati soli. Chiediamo una pronta e immediata risposta da parte dello Stato perché Pantelleria è nostra quanto vostra – scrivono i ragazzi -. Perché Pantelleria appartiene alla comunità pantesca, quanto a quella europea e italiana. Vi chiediamo un aiuto per ricostruire e ripristinare la bellezza della nostra isola che in questi giorni in parte è stata violata e compromessa. Non ci lasciate da soli. E’ tempo di ricostruire“.